Società

Migranti: Bova (Forum sociosanitario), “dissociarsi e lottare contro il clima di mortificazione del rispetto della dignità dell’uomo”

“Per quanto riguarda ciò che sta succedendo in Italia per i migranti, è indispensabile dissociarsi e lottare contro questo clima di mortificazione di diritti sacrosanti di rispetto della dignità dell’uomo, riconosciuti da tutte le convenzioni internazionali, ma, innanzitutto, dall’uomo dotato di intelletto, cuore e morale. Bisogna contrastare il fatto che si parli, nel portare avanti azioni brutte contro la persona umana, a nome di tutti gli italiani. Ci sono tanti cittadini italiani che dinanzi a questi discorsi ed a queste decisioni inaccettabili dicono: ‘Non a nome mio’. Noi siamo fra questi”. Così Aldo Bova, presidente nazionale del Forum delle associazioni sociosanitarie, in una nota.
“Viviamo un momento storico – scrive – in cui lo spirito di umanità, di amore per il bello, di solidarietà, di rispetto della dignità dell’uomo, di accoglienza di convivenza fra persone, fra comunità e fra popoli è in grave crisi. È un fatto mondiale ed epocale”. “Gli esempi – spiega – vanno dall’uccisione del bambino di 7 anni, avvenuta ieri a Cardito (Napoli) da parte del compagno della mamma con una violenza inaudita, allo sgombero forzato del Centro per migranti di Castelnuovo di Porto di persone immigrate ben integrate nel tessuto sociale italiano, dal tenere i migranti in grave difficoltà al largo bloccati, senza farli entrare nel porto di Siracusa, da parte del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, alla nefandezza di Donald Trump di bloccare l’ingresso di un gruppo di poveri sudamericani”. Si tratta di un “clima difficile e terribile, intollerabile, che bisogna cercare di bloccare e contrastare”. Secondo Bova, “viene fuori da queste vicende la necessità improrogabile di attivarsi per produrre una nuova cultura di rispetto della persona umana , al di là della sua razza e della sua provenienza”. “C’è bisogno – conclude – di lavorare per una riumanizzazione della società, prima che si arrivi al precipizio”.