Mozione

Disarmo: Cefaloni, “porti chiusi alle bombe ma aperti alle persone”

“Un atto formale con cui, come cittadini romani, ci assumiamo l’urgenza di considerare una questione nazionale che ha bisogno di una risposta, mentre invece il Parlamento e le istituzioni restano in silenzio”. Carlo Cefaloni, redattore di Città Nuova, ha definito così la mozione che è stata presentata oggi nella Sala del Carroccio del Campidoglio per chiedere all’Italia di fermare la produzione di bombe nella fabbrica di Domusnovas, in Sardegna, destinate alla guerra in Yemen. “Vogliamo dire porti chiusi alle bombe ma aperti alle persone”, ha aggiunto Cefaloni ricordando che la mozione “sarà accompagnata da un impegno reale”. Tra i primi firmatari della mozione, che sarà discussa in Consiglio comunale nei prossimi giorni, figurano Movimento dei Focolari Italia, Un Ponte per…, Arci, Pro Civitate Christiana Assisi, Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), Gruppo Abele, Fondazione Finanza Etica, Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo, Movimento Nonviolento Roma, Rete della Pace, Pax Christi, Amnesty International Italia Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione chiese evangeliche in Italia. “Dobbiamo unirci sul fronte di questa battaglia, per mettere al centro non solo i soldi ma le persone”, ha aggiunto Giulio Pelonzi, consigliere comunale di Roma.