Emergenza

Crollo diga in Brasile: arcivescovo Belo Horizonte, “ripensare politica mineraria, aprire una nuova stagione”

Dom Walmor Oliveira de Azevedo

“Per noi questa tragedia è un grande peso. Dimostra che non abbiamo imparato la lezione dopo quanto abbiamo vissuto tre anni fa”. Lo afferma con grande amarezza dom Walmor Oliveira de Azevedo, arcivescovo di Belo Horizonte, l’arcidiocesi nel cui territorio si trova Brumadinho, dove venerdì scorso si è verificata la catastrofica tragedia mineraria che ha provocato con molte probabilità la morte di centinaia di persone (al momento 58 vittime accertate e 305 dispersi). E nel territorio dell’arcidiocesi si trova anche Mariana, teatro di un’altra grande tragedia mineraria, con effetti inquinanti in un vastissimo territorio, solo tre anni fa. L’arcivescovo non ha dubbi: “Non è sufficiente arrivare a spiegare le ragioni tecniche per cui tutto ciò è avvenuto. La verità è che non abbiamo una politica mineraria adeguata, a rimetterci sono i poveri, i sofferenti, mentre c’è chi fa grandi profitti, senza investire sulla sicurezza. Il Governo, a tutti i livelli, federale e statale, deve ripensare la politica mineraria”. Purtroppo tutto sembra portare verso una direzione opposta: “Proprio il giorno della tragedia è stata data un’altra licenza per uno stabilimento estrattivo, sulla Sierra de Piedade, a ridosso del Santuario dell’Addolorata, patrona dello stato di Minas Gerais. Con la nostra associazione ambientale dotata di personalità giuridica e con la Pontificia Università Cattolica di Belo Horizonte faremo di tutto per aprire una nuova discussione. Bisogna aprire una nuova stagione!”. Don Oliveira de Azevedo, sabato sera, ha celebrato la messa a Brumadinho, di fronte a una comunità scossa. “Ho cercato di portare la luce della speranza di Cristo, cuore del mondo. Stiamo in tutti i modi cercando di dare consolazione e solidarietà, ma allo stesso tempo insistiamo per aprire un cammino nuovo, altrimenti continueremo a scrivere pagine come questa. Servono cambiamenti profondi, sia a livello legislativo, sia a livello di cultura e mentalità, va promosso lo sviluppo integrale della persona”.