Ecumenismo

Terra Santa: scuole cristiane, “il Catechismo inserito nel Tawjihi, l’esame per il certificato di istruzione secondaria”. “Traguardo storico”

“Un traguardo storico”: così padre Iyad Twal, direttore delle scuole del Patriarcato latino in Palestina e Israele, definisce la decisione, da parte del ministero dell’Istruzione palestinese, di integrare il libro di Catechismo nell’esame generale per il certificato di istruzione secondaria, noto anche come “Tawjihi”. Un lavoro cominciato nel 1999 e che è stato portato avanti da un comitato ecumenico, composto da insegnanti di Tawjihi delle diverse Chiese in Terra Santa. “Questo traguardo – afferma padre Twal sul sito del Patriarcato latino di Gerusalemme – testimonia la forte presenza dei cristiani e quindi il riconoscimento da parte del Governo agli studenti di fede cristiana del diritto di prendere parte agli esami del Tawjihi alla stregua di tutti gli altri studenti in Palestina. In secondo luogo, questo successo sottolinea le buone relazioni e la reciproca cooperazione tra le Chiese e l’Autorità palestinese”. Si tratta, per il sacerdote, di “un risultato della Chiesa in Palestina che sottolinea la nostra unità piuttosto che la nostra divisione, così come la nostra missione ecumenica. Oggi molti Paesi chiedono di condividere con loro alcune delle nostre linee guida ed esperienza nella produzione di questo materiale ecumenico”. “Il sistema Tawjihi – spiega – consente agli studenti di scegliere materie specifiche da includere, laddove gli studenti cristiani avevano meno opzioni rispetto agli studenti musulmani e il Catechismo non era senz’altro tra queste opzioni. Inoltre, questo traguardo apre nuove prospettive occupazionali per i laureati dell’Università di Betlemme, in particolare per quelli che si occupano di studi religiosi e i più giovani nella formazione”. Gli sforzi non terminano qui. “Il ministero della Pubblica Istruzione – dice padre Twal – condurrà presto sessioni di formazione per gli insegnanti di catechismo per il Tawjihi, al fine di prepararli sui metodi di insegnamento e sulla preparazione dei programmi. Tuttavia, preparare le scuole e le sue strutture rappresenta una sfida continua, perché le scuole hanno bisogno di strumenti, di attrezzature, di risorse educative e di formazione. Continueremo con il comitato ecumenico e con le diverse Chiese, a facilitare e rafforzare il sostegno necessario nelle sfide emergenti relative a questa iniziativa”.