Decalogo

Papa Francesco: udienza, no alla “schiavitù interiore”

foto SIR/Marco Calvarese

“Esistono tanti tipi di schiavitù, sia esteriore che interiore”. Lo ha spiegato il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi – pronunciata di fronte a 12mila persone – è tornato ancora una volta sul terzo comandamento, quello sul giorno del riposo. “Il Decalogo, promulgato nel libro dell’Esodo, viene ripetuto nel libro del Deuteronomio in modo pressoché identico, ad eccezione di questa Terza Parola, dove compare una preziosa differenza”, ha fatto notare Francesco: “Mentre nell’Esodo il motivo del riposo è la benedizione della creazione, nel Deuteronomio, invece, esso commemora la fine della schiavitù. In questo giorno lo schiavo si deve riposare come il padrone, per celebrare la memoria della Pasqua di liberazione”. “Gli schiavi per definizione non possono riposare”, ha affermato il Papa: “Ma esistono tanti tipi di schiavitù, sia esteriore che interiore. Ci sono le costrizioni esterne come le oppressioni, le vite sequestrate dalla violenza e da altri tipi di ingiustizia. Esistono poi le prigionie interiori, che sono, ad esempio, i blocchi psicologici, i complessi, i limiti caratteriali e altro”.