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Giustizia: Mattarella, “nessun cittadino è al di sopra delle leggi. Repubblica e democrazia sono presidiate da regole”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Come hanno disposto i costituenti, nel nostro ordinamento non esistono giudici elettivi. I nostri magistrati traggono legittimazione e autorevolezza dal ruolo che loro affida la Costituzione. Non sono, quindi, chiamati a seguire gli orientamenti elettorali ma devono applicare la legge e le sue regole. Come spesso ebbe a ricordare anche il presidente Scalfaro, queste valgono per tutti, senza aree di privilegio per nessuno, neppure se investito di pubbliche funzioni; neppure per gli esponenti politici. Perché nessun cittadino è al di sopra della legge”. Lo ha ricordato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla Camera dei deputati in occasione della cerimonia per il 100° anniversario della nascita del presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.
“La Repubblica e la sua democrazia – ha proseguito il Capo dello Stato – sono presidiate da regole. Il rispetto di queste è indispensabile: sempre, quale che sia l’intenzione di chi si propone di violarle”.
Parlando del settennato di Scalfaro al Quirinale e del successivo impegno a difesa della Carta costituzionale, Mattarella ha evidenziato che “al di là delle legittime diverse valutazioni, rimane il riconoscimento, con assoluta chiarezza, della sua fedeltà alla Costituzione, del suo ottimismo incrollabile sulle sorti dell’Italia, della sua determinazione nell’assumere posizioni considerate giuste, anche contro, se necessario, l’opinione prevalente; incurante della possibilità di attacchi, di eventuale impopolarità, attento soltanto al suo dovere verso la comunità nazionale”.
“In una stagione tormentata, piena di insidie e di sussulti, Scalfaro – ha concluso – fu un uomo saldo nei convincimenti, risoluto e coraggioso nelle decisioni. Un uomo, forse, di altri tempi. Ma che seppe essere all’altezza dei tempi quando fu chiamato ad assolvere, con dignità e onore, le massime responsabilità nella vita dell’Italia repubblicana”.