Convegno

Comunicazione: Aparecida (Univ. Santa Croce), “i doveri fondano i diritti”

“L’uomo di oggi e la polis” è il titolo del panel all’interno del convegno dedicato oggi alla Pontificia Università della Santa Croce a cui hanno partecipato due docenti. La prima è stata Maria Aparecida Ferrari, dello stesso ateneo romano, che ha trattato l’argomento dei diritti e dei doveri. “Assistiamo a una deriva negativa dei diritti senza doveri – ha detto -. L’emancipazione di diritti si potrebbe riassumere in un unico diritto: il diritto alla tecnica, alla possibilità di fare. Il problema è che senza nessun riferimento etico e antropologico, il diritto alla tecnica si traduce in: tutto ciò che è possibile è lecito. Se i diritti moderni partono dal fatto che l’individuo è disponibile solo a se stesso, non è difficile immaginare la lunga serie di nuovi diritti nati recentemente”. “Sulla scia del tecnicismo – ha aggiunto – la politica si riduce al fare e non più al governo di persone. Si punta sui diritti, che non creano beni comuni né giustapposizione dei cittadini. I doveri fondano in verità i diritti dando loro un senso, li rendono più solidi e meno succubi all’arbitrarietà politica ed economica”. L’altro docente protagonista del confronto è stato Benedetto Ippolito dell’Università di Roma Tre, che ha parlato di secolarizzazione. “La cultura – ha affermato – nel processo di secolarizzazione è divenuta fine a se stessa. Il processo di secolarizzazione chiama incautamente tutto e anche noi”. “La parola polis – ha aggiunto – si presenta come innocua, in realtà è molto difficile da tradurre. Nel mondo latino è stata tradotta come civitas, stare insieme, in cui il tutto non permette di frazionare le parti. La polis è il luogo specifico della verità”. “La nuova evangelizzazione è politica e comunitaria. La salvezza personale infatti dipende dallo stare con gli altri. In un mondo frammentato – ha concluso – la soluzione di una conciliazione fra verità e realtà può darla solo il cristiano”.