Guerra

Siria: mons. Jeanbart (Aleppo), “felici di essere una piccola Chiesa, con pochi mezzi, ma sostenuta dalla Provvidenza”. 22 progetti di solidarietà

foto SIR/Marco Calvarese

“Siamo felici di essere una piccola Chiesa, con pochi mezzi, ma sostenuta dalla Provvidenza che sa nutrire i suoi figli con soli due pani e cinque pesci”. Alla vigilia della celebrazione dell’Assunzione di Maria Vergine, patrona dei cristiani di Aleppo, a parlare al Sir è l’arcivescovo greco-cattolico della città siriana, mons. Jean-Clément Jeanbart. Una festa molto sentita per l’oramai piccola comunità cristiana – un numero stimato intorno ai 50 mila fedeli, forse meno – e per questo occasione giusta per ringraziare quanti, in questi sette anni e più di guerra, hanno sostenuto il loro sforzo per restare in città e tenere viva una presenza millenaria. Aiuti che permettono alla piccola comunità locale di portare avanti 22 programmi di sostegno alla popolazione cristiana, e non, che spaziano dalla ristrutturazione di case alla promozione umana e sociale, passando per progetti di microcredito e training lavorativi. Ventidue programmi che mons. Jeanbart non esita a definire “La mano della Provvidenza” come il titolo del Rapporto aggiornato che l’arcivescovo invia ai benefattori come resoconto delle attività. “Attualmente – spiega l’arcivescovo – stiamo concentrando gli sforzi sul consolidamento delle condizioni materiali e sociali dei cristiani per aiutarli a rimanere loro paese”. A partire dalle abitazioni: ad oggi, afferma mons. Jeanbart, “sono stati ricostruite più di 1000 tra case e luoghi di lavoro e concessi 260 prestiti senza interessi a molti imprenditori che vogliono riprendere il loro business. Fino ad ora, 55 persone sono state in grado di tornare ad Aleppo e altre 30 sono in attesa. Sono in via di completamento 66 appartamenti destinati a giovani sposi che intendono fare rientro ad Aleppo”.

A livello di assistenza sanitaria è operativo “il Centro medico diurno che offre servizi in 11 diverse specializzazioni. “Molto apprezzata – dice il presule – è la nostra clinica odontoiatrica dove ogni settimana centinaia di persone ricevono cure. Abbiamo in carico 186 neonati i cui genitori ricevono un aiuto finanziario fino a quando il bambino non avrà 4 anni”. Altro fronte ‘caldo’ è quello del sostegno alle donne siriane, che sottolinea mons. Jeanbart , “hanno sopportato molto durante questi difficili anni. Per questo abbiamo fondato il gruppo ‘Women’s Circle of Aleppo’ (Circolo delle donne di Aleppo) gestito da una squadra di volontari che, sin da subito, ha suscitato l’interesse di un gran numero di donne che qui ritrovano un po’ di benessere e serenità”. E poi corsi di sartoria e cucito, cosmesi e per parrucchiere. Per i più giovani, invece, due mesi fa è stato restaurato e ampliato un campeggio denominato “Madonna della gioia”. “Non siamo – conclude il presule – né un’istituzione statale né una Ong che dispone di mezzi e fondi. Ma siamo felici di essere una piccola Chiesa con modesti mezzi umani, sostenuti dalla Provvidenza del Signore che sa come nutrirci con 5 pani e 2 pesci. Il Signore, nella sua bontà, ci ha permesso di continuare e ha benedetto i nostri sforzi. Questo ci dà il coraggio di continuare ad andare avanti”.