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Papa Francesco: udienza, anche la pubblicità è un idolo, no all’ossessione di possedere uno smartphone come “via per la felicità”

foto SIR/Marco Calvarese

Anche la pubblicità è un idolo. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, incentrata sull’idolatria, ha messo in guardia dalla tendenza dall’ossessione di possedere un oggetto – come lo smartphone – come “via meravigliosa per la felicità”. “La parola idolo in greco deriva dal verbo vedere”, ha ricordato Francesco: “Un idolo è una visione che tende a diventare una fissazione, un’ossessione. L’idolo è in realtà una proiezione di sé stessi negli oggetti o nei progetti”. “Di questa dinamica si serve, ad esempio, la pubblicità”, l’esempio scelto dal Papa: “Non vedo l’oggetto in sé ma percepisco quell’automobile, quello smartphone, quel ruolo – o altre cose – come un mezzo per realizzarmi e rispondere ai miei bisogni essenziali. E lo cerco, parlo di quello, penso a quello; l’idea di possedere quell’oggetto o realizzare quel progetto, raggiungere quella posizione, sembra una via meravigliosa per la felicità, una torre per raggiungere il cielo, e tutto diventa funzionale a quella meta”.