Riepilogo

Notizie Sir del giorno: Bassetti su Terra Santa, Ilva, Nicaragua, Grecia e Troika, cattolici in Germania

Terra Santa: card. Bassetti, “intensificare il dialogo interreligioso che ci riconduce alle radici dell’identità evangelica”

“Si va in Terra Santa non solo per motivi umanitari, per sensibilizzare oggi il cosiddetto Occidente alle necessità di quei territori martoriati, ma per ricevere sempre e di nuovo un messaggio non scritto, una linfa vitale. Siamo tutti noi, cristiani e credenti e tutta la nostra cultura, ad aver bisogno di riattingere a quelle radici”. Lo dice il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, in un’intervista rilasciata alla rivista Terrasanta. Il porporato ricorda come nei suoi viaggi in Terra Santa “ho chiesto e chiedo a tutti la conversione del cuore”, perché “l’avvento di una pace giusta e duratura non rimanga solo un miraggio, ma diventi realtà per milioni di persone, nel segno della collaborazione, del rispetto e della concordia tra i popoli”. Facendo riferimento all’incontro tra san Francesco e il sultano di Babilonia, il presidente della Cei indica l’insegnamento di quell’episodio: “Bisogna lavorare moltissimo sulla formazione dei nostri giovani, ma anche imparare da loro, dare fiducia a loro e alle loro domande, perché sono in grado di andare verso l’altro senza i pregiudizi e le cristallizzazioni che talora rischiano di sclerotizzare le nostre società”. “Occorre intensificare – conclude il cardinale –, non solo per comandamento, ma con autentica voglia di incontro e di conoscenza, il dialogo interreligioso, che non ci allontana, bensì ci riconduce alle radici dell’identità evangelica”. (clicca qui)

Ilva: Di Maio, “procedura di gara è stata un pasticcio”. “Chi l’ha fatta ne dovrà rispondere politicamente”

“Qui si sta giocando con la salute delle persone, non è una questione di procedura di gara, perché queste criticità – e ringrazio l’Anac per averlo fatto in così breve tempo – riguardano la salute di tanti cittadini della provincia di Taranto e, in particolare, di quelli del quartiere Tamburi. Perché, se si è fatta una procedura di gara che non ha messo al centro il massimo delle tutele occupazionali, delle tutele ambientali e delle tutele per la salute, allora politicamente, per ora, ne dovrà rispondere chi ha fatto questa procedura di gara, soprattutto se poi, all’interno di queste 23mila pagine, sono confermate le criticità che noi abbiamo segnalato”. Lo ha affermato questa mattina Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, rispondendo a Montecitorio ad un’interpellanza sugli intendimenti del Governo in merito al futuro dell’Ilva di Taranto. Di Maio ha aperto la sua risposta informando che “ieri sera l’Anac ha consegnato al ministero dello Sviluppo economico una lettera in cui rispondeva ai rilievi segnalati”. L’autorità anticorruzione “ha confermato tutte le criticità che avevamo segnalato, ci ha confermato che erano fondate le nostre preoccupazioni sulla procedura di gara Ilva”, ha aggiunto il vicepremier, spiegando che “l’Anac ha rilevato che nella procedura di gara il tema dei rilanci era scritto malissimo, in maniera confusa” in una gara nella quale veniva dato “un maggiore punteggio all’offerta economica piuttosto che a quella ambientale e occupazionale”. (clicca qui)

Nicaragua: Ortega ai vescovi, “golpisti, non mediatori”. Mons. Báez, “soffriamo accanto alla gente”

Duro attacco del presidente del Nicaragua Daniel Ortega ai vescovi del Paese. Ieri, nel suo discorso in occasione della festa nazionale, 39° anniversario della rivoluzione sandinista, il presidente, di fronte alle autorità – compreso il nunzio apostolico, mons. Waldemar Stanislaw Sommertag – e alla popolazione, ha detto che i vescovi nicaraguensi “hanno facilitato manovre golpiste contro il governo”. Ha aggiunto Ortega, in riferimento alla recente lettera dell’Episcopato recapitata al presidente: “Io pensavo fossero mediatori, però erano dalla parte dei golpisti, facevano parte del loro piano”. Nella lettera i vescovi proponevano di dare una svolta alla vita democratica del Paese e di anticipare le elezioni. Ortega ha spiegato che molte chiese sono state occupate perché custodivano armi e ha concluso: “Mi duole molto dire questo perché io apprezzo i vescovi, li apprezzo e li rispetto, sono cattolico”, però “disgraziatamente si vuole imporre sempre la linea dello scontro e non della mediazione”. La risposta al predisente è affidata a un tweet del vescovo ausiliare di Managua, mons. Silvio José Báez: “La Chiesa non soffre per essere calunniata, aggredita e perseguitata. Soffre per coloro che sono stati assassinati, per le famiglie che piangono, per i carcerati ingiustamente e per coloro che subiscono la repressione. Preghiamo e saremo sempre al loro fianco nel nome di Gesù”. Dopo le parole del presidente, appare sempre più lontana la prospettiva di una ripresa del dialogo nazionale. Era stato infatti lo stesso Ortega a chiedere ai vescovi di essere mediatori e testimoni al tavolo di negoziato. (clicca qui)

Grecia: mons. Rossolatos (Atene), “c’è paura di non farcela e di perdere quel poco che hanno”

(da Atene) “Usciremo dal memorandum ma le restrizioni rimarranno. Nel 2019, e forse anche nel 2020, subiremo altri tagli alle pensioni e aumenti ai contributi assicurativi. Non si parla di diminuzione di tasse e di agevolazioni. La situazione è grave e non vediamo nessuna luce sicura in fondo al tunnel”. Così l’arcivescovo di Atene e presidente dei vescovi cattolici greci, mons. Sebastianos Rossolatos, commenta al Sir la prossima uscita della Grecia dal programma di salvataggio della Troika, fissata per il 20 agosto. “Rilancio dell’occupazione, investimenti, e attenzione ai giovani” sono, per il presule greco, le priorità che attendono il Governo ora che la Grecia è chiamata a camminare da sola anche se sotto l’attenta vigilanza dell’Europa determinata a far rispettare il piano di tagli e riforme necessario perché il Paese ellenico rientri del suo debito pubblico e risani le finanze. “Non so se il Governo riuscirà nel suo intento di far crescere gli investimenti e finanziamenti con politiche alle imprese in modo da produrre occupazione – ammette mons. Rossolatos –. Il turismo, per quanto voce importante della nostra economia, non basta a rimettere in sesto i conti. Gli imprenditori e i dipendenti pagano allo Stato oltre il 60% di tasse. Difficile ripartire con questi fardelli”. (clicca qui)

Germania: i cattolici sono il 28,2% della popolazione. Padre Langendorfer (Dbk), “grande potenziale dell’essere comunità”

I cattolici in Germania sono il 28,2% della popolazione ( 23.311.321 persone), distribuiti in 10.191 parrocchie (nel 2016 erano 10.280) e accompagnati da 13.560 sacerdoti (300 in meno rispetto al 2016). Sono i dati statistici relativi al 2017 resi noti oggi dall’ufficio stampa della Conferenza episcopale tedesca (Dbk). Sono 3.308 i diaconi, 3.238 i referenti pastorali e i 4.557 referenti parrocchiali. Sono entrati a far parte della Chiesa 2.647 persone, sono tornate a farne parte 6.685, l’hanno lasciata 167.504 persone. “C’è un grande potenziale dell’essere comunità, anche se cala la partecipazione ai sacramenti: il Katholikentag di Münster ha dimostrato la forza del cristianesimo”, ha detto padre Hans Langendörfer, segretario generale della Dbk, commentando i dati; lo dimostrano anche i 50mila giovani che parteciperanno al pellegrinaggio dei chierichetti a Roma. Il numero di “persone che ci hanno lasciato nel 2017”, assicura padre Langendörfer, “fa male”: “vogliamo capire perché le persone nella Chiesa non trovano l’orientamento per la loro vita e la fede e quali cambiamenti sono possibili, anche in termini di credibilità”. (clicca qui)

Dipendenze: Fondazione Policlinico Gemelli, oltre un adolescente su cinque presenta un uso problematico di Internet

Oltre il 22% dei giovani che frequentano le scuole superiori presenta un rapporto disfunzionale con il web. È il dato che emerge da uno studio effettuato presso la Fondazione Policlinico universitario “A. Gemelli” Irccs – Università Cattolica del Sacro Cuore e pubblicato sulla prestigiosa rivista “Frontiers in Psychiatry”. La ricerca, condotta da Marco Di Nicola e coordinata da Luigi Janiri dell’unità operativa complessa del Gemelli e Istituto di psichiatria e psicologia dell’Università Cattolica, dimostra anche una relazione tra l’uso problematico di Internet ed un peggiore rendimento scolastico, oltre che alcuni tratti di personalità e caratteristiche psicologiche già associati al rischio di sviluppare disturbi psichici. La ricerca ha coinvolto 996 ragazzi che frequentano le scuole superiori (240 maschi e 756 femmine, con un’età media di circa 16 anni) valutati mediante questionari specifici, volti ad indagarne le caratteristiche sociodemografiche, l’abitudine al fumo di sigaretta, l’uso di alcolici e di altre sostanze d’abuso, il rendimento scolastico e i comportamenti a rischio di dipendenza (uso di Internet, gioco d’azzardo, esercizio fisico). L’uso problematico di Internet è stato rilevato nel 22,1% dei giovani senza differenze tra maschi e femmine. “Tale fenomeno – spiega Di Nicola – è stato valutato con un’intervista e con test specifici che esplorano l’impatto dell’uso di internet sulla quotidianità e il grado di disagio che i giovani sperimentano quando non possono accedere al web con le modalità desiderate. Si tratta di un comportamento altamente disadattivo (con ripercussioni significative sul funzionamento generale del soggetto) anche se non si può parlare ancora di una vera e propria dipendenza”. (clicca qui)

Diocesi: mons. Castellani (Lucca), “collaborare nel servizio ai poveri per superare le chiusure”

“Nelle comunità si metta al primo posto l’ascolto della Parola di Dio, una lettura continuata, in gruppi di ascolto stabili, preferibilmente nelle famiglie, in un continuo dialogo tra il Vangelo e la vita”. Lo indica l’arcivescovo di Lucca, mons. Italo Castellani, nella lettera pastorale rivolta alla zona pastorale urbana della città. “La ‘Buona Notizia’ del Vangelo è affidata per essere portata all’umanità”, ricorda il presule. Dall’arcivescovo l’invito a “pensare e lavorare di più insieme, a cominciare da specifiche attività culturali unitarie”. “In particolare, collaborate nel servizio ai poveri, perché nel servizio si superano le chiusure, i particolarismi e le rivendicazioni dei piccoli gruppi. Non indugiate, non perdetevi su sillogismi puramente razionali, ragionamenti e intellettualismi fine a se stessi, inconcludenti che finiscono per incartarvi”. L’obiettivo è quello di “favorire questa maturazione”, attraverso i momenti formativi, perché “gli operatori agiscano realmente a nome della comunità e a loro volta la sensibilizzino alla testimonianza della carità”. (clicca qui)