Lettera

Migranti: mons. Pizziol (Vicenza), “non è sufficiente dire: aiutiamoli a casa loro”

“Non è sufficiente dire ‘aiutiamoli a casa loro’. Già a partire dal nostro particolare Comune, dal nostro Paese, dalla nostra comunità e dalla nostra famiglia siamo chiamati sempre più e sempre meglio ad aprirci a quella dimensione di mondialità e di solidarietà che ci fa sentire prossimo e vicino il problema della persona lontana, ancorché sconosciuta”. È quanto scrive il vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol, in una lettera alla diocesi veneta. Di ritorno dal suo recente viaggio in Africa, mons. Pizziol sottolinea “la situazione di estrema povertà in cui si trovano a vivere tante persone, soprattutto nelle periferie delle città e nei villaggi, lontani e sperduti, di questa splendida, ma tormentata terra africana”. “Sono convinto – afferma – che sia una grave colpa da parte dei governanti dei Paesi più ricchi e anche da parte di ciascuno di noi, ignorare queste situazioni di assoluto disagio e voltare la faccia da un’altra parte”. Non solo parole, quelle di mons. Pizziol, ma anche proposte concrete. “Perché queste riflessioni non rimangano astratte o virtuali – scrive nella lettera -, desidero richiamare alla vostra attenzione due ambiti che, già da diversi anni, vedono impegnati tanti fedeli cattolici della nostra diocesi a fianco di molti uomini e donne di buona volontà che operano sul nostro territorio: l’accoglienza dignitosa e umanizzante di piccoli nuclei di migranti in appartamenti di proprietà delle parrocchie o in locazione e la collaborazione costruttiva con i missionari diocesani che operano in molti paesi del continente africano”. Due ambiti, questi, che possono crescere con l’aiuto e il contributo di tutti. “Invito ogni cristiano, ogni uomo e donna di buona volontà a praticare una qualche forma di volontariato, mettendosi a disposizione della Caritas diocesana e parrocchiale, o di altre associazioni, individuando piccole strutture di accoglienza – scrive il vescovo di Vicenza -. Ad oggi, nel territorio diocesano sono attivi 17 appartamenti, nei quali sono ospitati una ottantina di migranti, ed altre strutture ecclesiali per un totale di oltre 200 persone accolte”. E guardando alla realtà del continente africano, mons. Pizziol invita ad “aprire gli occhi e il cuore sulla povertà, sulle ingiustizie e sulle disuguaglianze che queste popolazioni soffrono. Non c’è soluzione possibile al loro dramma se l’Europa e l’Italia non cambiano la propria politica nei confronti dell’Africa, che continua a essere violata, depredata e sfruttata”. Mons. Pizziol chiede “un’informazione corretta e una formazione seria che spieghi le origini dei fenomeni migratori e la dinamica perversa che li alimenta” e si impegna “come diocesi di Vicenza a individuare progetti e iniziative in grado di riscattare le persone dalla miseria, dalle malattie, dalla mancanza di istruzione”.