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Gioco d’azzardo: mons. Feroci (Caritas), con Di Maio “confronto leale e libero, sintonia sui contenuti”

Abolizione della pubblicità sul gioco d’azzardo, regolamentazione degli orari delle sale slot e distanza minima dai luoghi sensibili come le scuole, maggiore collaborazione tra i ministeri dell’economia, della salute e dell’istruzione per migliorare le attività di prevenzione ed educazione. Sono questi i suggerimenti che mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma, ha dato al vicepremier Luigi Di Maio, titolare dei due ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro e politiche sociali, in visita stamattina alla Cittadella della Carità “Santa Giacinta” della Caritas di Roma per un incontro con gli operatori e i volontari impegnati nel contrasto alla ludopatia. “E’ stato un confronto molto leale e libero – riferisce mons. Feroci in una intervista al Sir -. Ho l’impressione che ci sia sintonia sui contenuti. Gli abbiamo esposto in maniera chiara le nostre preoccupazioni e i nostri dolori. Gli abbiamo detto che Roma è diventata la capitale d’Europa del gioco d’azzardo, con 25mila slot machine. Abbiamo chiesto a Di Maio di togliere la pubblicità perché induce a pensare che sia normale giocare d’azzardo. Ci ha risposto che cercheranno di toglierla. 102 miliardi spesi l’anno per l’azzardo sono tutte risorse tolte alla produttività, mentre milioni di persone si rovinano. Poi abbiamo evidenziato il problema culturale, ossia la mentalità di persone e giovani che pensano di risolvere tutti i loro problemi con un colpo di fortuna. Questo è diseducativo”. Mons. Feroci ha anche chiesto “di proibire l’ingresso nelle sale in certe fasce orarie, prima dell’entrata a scuola o nella pausa pranzo” e ricordato al vicepremier che “il problema dell’azzardo non riguarda solo l’economia: si mettono tasse sull’azzardo per far quadrare i conti ma c’è anche un discorso che riguarda il ministero della salute, perché tante persone sono rovinate dall’azzardo e diventano a carico del sistema sanitario.  I soldi entrano da una parte ed escono dall’altra. Ministero della salute e dell’educazione dovrebbero dialogare”. “Ho anche detto al ministro che non si può andare avanti con l’accetta, proibendo tutto – precisa il direttore della Caritas di Roma -. Bisogna fare un discorso educativo per far capire alle persone che l’azzardo è deleterio per le persone ma soprattutto per la nazione. Non possiamo avere milioni di persone coinvolte nel gioco, altrimenti roviniamo il Paese”.