Politica

Brexit: comunicazione della Commissione Ue sulle “attività in corso per prepararsi a tutti gli esiti della procedura di recesso del Regno Unito”

(Bruxelles) Arriva oggi dalla Commissione un dossier di documenti sul Brexit e l’“esortazione” agli Stati membri e ai privati ad “accelerare i preparativi” al momento in cui, dopo il 30 marzo 2019 il Regno Unito sarà un “Paese terzo”. “Sebbene l’Ue lavori incessantemente per un accordo che garantisca un recesso ordinato” il Brexit causerà “indubbiamente perturbazioni” anche perché “non è ancora certo che alla data prevista sarà disponibile un accordo di recesso ratificato né che cosa eventualmente esso comporterà”. Ci saranno ripercussioni su tutti i settori, dai servizi finanziari, ai trasporti, dalle qualifiche ai dati personali , e la preparazione non è solo compito delle istituzioni dell’Ue ma è “un impegno comune, condiviso a livello unionale, nazionale e regionale”. Due infatti sono i possibili scenari: se l’accordo di recesso sarà stato ratificato prima del 30 marzo 2019, “il diritto dell’Ue cesserà di applicarsi nei confronti del Regno Unito e al suo interno” dopo 21 mesi; se invece non sarà stato ratificato prima del 30 marzo 2019, si prospetta lo scenario del “precipizio”: nessun periodo transitorio, il diritto dell’Ue cesserà di applicarsi al Regno Unito il 30 marzo 2019 e non entrerà in vigore nessun accordo. Per tutelare i Paesi membri, la Commissione ha provveduto a fare in modo che il corpus del diritto dell’Ue possa funzionare anche per i 27 e ha pubblicato oltre 60 “avvisi sui necessari preparativi settoriali”, nel caso di un Brexit senza accordo.