Commercio

Agroalimentare: Nomisma, fra i migliori “clienti” Usa, Germania, Regno Unito e Giappone

Regno Unito, Germania e Giappone fra i migliori “clienti” dell’Italia agroalimentare, senza dimenticare gli Usa. È uno dei risultati dell’analisi svolta da Nomisma in vista del Forum Agrifood Monitor 2018 sull’andamento delle esportazioni agroalimentari italiane nei primi 5 mesi del 2018.
Se negli Usa le importazioni totali di prodotti agroalimentari hanno fatto registrare (a valore) un calo del 4% nel periodo analizzato, quelle dal nostro Paese sono invece cresciute del 4,5%. Trend analogo in Canada: a fronte di una riduzione dell’import agroalimentare complessivo del 6,8%, quello di prodotti italiani è aumentato del 4%. Venendo in Europa, invece, Nomisma ha registrato un incremento dell’import agroalimentare dall’Italia del 2,6% nel Regno Unito (rispetto ad un -2,4% a livello totale) mentre in Germania le importazioni dall’Italia sono cresciute del 5,8%. Infine il Giappone, con il quale si è appena chiuso l’Accordo di partenariato economico (Jefta) dove anche in questo caso l’import agroalimentare dal nostro Paese è cresciuto del +1,6% contro una riduzione complessiva del 5,3%.
Si tratta di “un’Italia in netta controtendenza che fa meglio del mercato, e che invita a valutare con attenzione i possibili impatti per il settore agroalimentare italiano che potrebbero derivare da una riduzione della spinta propulsiva che il commercio internazionale ha impresso alla crescita delle nostre imprese”, ha spiegato commentando i numeri dello studio Denis Pantini, responsabile Area Agroalimentare di Nomisma.
A spingere l’Italia ai primi posti delle esportazioni agroalimentari mondiali anche i buoni risultati registrati al di fuori dei mercati tradizionali dell’Europa Occidentale o del Nord America come nel caso del Messico (dove l’export agroalimentare italiano cresce del 23%), della Corea del Sud (+20%), della Romania (+13%) o della Polonia (+8%), dove negli ultimi cinque anni le importazioni di dal nostro Paese sono aumentate del 46%.