Mondiali

Russia 2018: mons. Lebrun (vescovo ed ex arbitro), il calcio “ci insegna a fare squadra, ad essere avversari senza violenza”

“Una gioia”. Esulta mons. Dominique Lebrun, vescovo di Rouen. È stato per ben tredici anni arbitro della Federazione calcistica della Francia. Raggiunto telefonicamente dal Sir, il vescovo non nasconde la soddisfazione di avere la “sua” squadra in finale con la Croazia: “È stata una gioia vedere questa squadra, dopo le difficoltà di alcuni anni fa, riuscire a dare nuovamente il meglio di sé, grazie anche alla giovane età dei suoi giocatori. Non sarebbe comunque stato un dramma né tanto meno un’ingiustizia se il Belgio avesse vinto. È stata una partita equilibrata”. Il vescovo spende parole di consolazione anche per Belgio e Inghilterra che non ce l’hanno fatta. “Mi è molto dispiaciuto per il Belgio, che è un Paese più piccolo e meno popoloso rispetto alla Francia. Sarebbe stato bello se avessero avuto la possibilità di vincere. Speravo anche di fare una finale con l’Inghilterra per stringere amicizia con questo popolo che lascia l’Europa”. Poi in tempo di calciomercato il vescovo Lebrun lancia un messaggio. “Lo sport è un gioco. Non dimentichiamolo mai, anche se ci sono professionisti e miliardi di soldi che passano in questo ambiente. Ma è un gioco che coinvolge persone, in tutto il mondo. Il calcio è un’attività di gioco che chiede al giocatore in campo di dare tutto. Chiede gratuità. Può sembrare paradossale parlare in questi termini, in un momento di calciomercato, in cui c’è un giro di miliardi di denaro che circolano, ma questa gratuità è insita nello sport. Il calcio poi suscita sentimenti di appartenenza e partecipazione molti forti dentro di noi. Tocca il cuore, il profondo e anche le nostre pulsioni più intime. Può essere, allora, una scuola di vita molto profonda che ci insegna e ci chiede: cosa diamo agli altri? Come ci rapportiamo con gli altri? Siamo capaci di fare squadra ed essere avversari senza violenza, per costruire insieme, ciascuno con i propri talenti e capacità, un bel gioco?”.