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Laudato si’: la Chiesa dell’America Latina si prepara al Sinodo della Panamazzonia dopo la Conferenza in Vaticano

Accoglienza positiva in America Latina per la recente conferenza internazionale “Saving our common home and the future of life on earth”, promossa in Vaticano nel terzo anniversario dell’enciclica Laudato Si’
Il sacerdote peruviano padre Robert Carrasco Omi, che ha accompagnato in Vaticano, assieme al cardinale Pedro Barreto, i rappresentati degli indigeni del río Napo (regione di Loreto) in un resoconto fatto pervenire al Sir mette in risalto “l’importanza della presenza di rappresentanti dei popoli indigeni, non solo provenienti della Panamazzonia ma anche da altri Paesi del mondo. Hanno partecipato con le loro proposte e sono diventati tra i protagonisti di questa conferenza”. Per Carrasco Omi la nomina a cardinale di Barreto “ha significato per la Chiesa nella Panamazzonia un segno di speranza in vista del Sinodo che si terrà nell’ottobre del 2019. Le sue parole hanno spaziato dall’aspetto biblico a quello teologico, per arrivare a una proposta pastorale illuminata dal Magistero e ci hanno presentato le sfide che abbiamo di fronte come Chiesa, non solo in questa regione del mondo, ma in relazione a tutta la casa comune”.
Secondo Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, “la conferenza internazionale convocata in Vaticano per il terzo anniversario dell’enciclica Laudato Si’ ha indicato anche le linee pastorali in funzione del prossimo Sinodo sull’Amazzonia in programma a ottobre, rispetto al quale si sta evidenziando la leadership del neocardinale peruviano, mons. Pedro Barreto, vice presidente Repam. Papa Francesco ha parlato di cambio di paradigma e questo pone le basi anche per un cambiamento che riconosca il protagonismo dei popoli indigeni, come ricordato da Francesco a Porto Maldonado nella visita dello scorso gennaio, seguendo il cammino tracciato dalla Chiesa latinoamericana, che a fine agosto celebrerà i 50 anni della conferenza di Medellin”.