Associazioni famiglie cattoliche

Ue: Renard (Fafce) sulla sentenza della Corte di giustizia, “si reinterpreta la definizione di ‘sposi’ nella legislazione sulla libertà di movimento”

(Bruxelles) “Questa decisione non ci sorprende, ma è fondamentale notare che la Corte riafferma la competenza esclusiva degli Stati membri dell’Ue nel definire giuridicamente il matrimonio”. Lo afferma al Sir Antoine Renard, presidente della Fafce (Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa) riguardo la sentenza emessa oggi dalla Corte europea di giustizia la quale riconosce il permesso di soggiorno e libera circolazione nell’Ue al coniuge extracomunitario dello stesso sesso. “Il riconoscimento di un matrimonio tra persone dello stesso sesso è richiesto soltanto in funzione del diritto di residenza”, specifica Renard. “È falso dire che ora l’Ue imponga un’unica definizione del matrimonio. Semplicemente la Corte ripete ciò che è già praticato da anni in un Paese come l’Italia, ad esempio”. Il presidente Fafce aggiunge: “Resta il fatto, inquietante, che anche con questa sentenza la libertà di movimento nell’Ue diventa sempre più motivo di rivendicazioni individualistiche ed ideologiche, invece di permettere uno spazio di pace, nel rispetto del principio di sussidiarietà”. “Ci rammarica che ciò avvenga già con questa sentenza reinterpretando la definizione di ‘sposi’ nella legislazione sulla libertà di movimento. Cambiare il senso della legislazione con le sentenze è una pratica poco democratica che arriva in un momento storico decisamente particolare per l’Ue. Non è un bel messaggio ai popoli europei”.