Migrazioni
All’indomani della tragedia nel Mediterraneo che ha fatto altre 100 vittime al largo delle coste tunisine, l’agenzia Onu per le migrazioni (Oim) lancia un appello a un “approccio basato sul dialogo e la cooperazione per rispondere meglio alle sfide migratorie e proteggere tutti i migranti indipendentemente dal loro status giuridico”, insieme alla raccomandazione a “intensificare attività di sensibilizzazione, in particolare campagne di informazione sui rischi della migrazione irregolare e la promozione di alternative legali per rendere la migrazione una scelta informata e non una necessità assoluta”. Secondo una nota diffusa oggi dall’Oim sulla tragedia della notte tra sabato e domenica 3 giugno riferisce di almeno 100 persone morte e disperse e 68 sopravvissuti a un viaggio su una imbarcazione “fragile e sovraffollata” partita da Kerkennah-Sfax, Tunisia. Il dato però viene definito ancora “provvisorio”. Sono in corso in Tunisia l’identificazione delle vittime recuperate. Secondo i dati Oim, i migranti avrebbero pagato una somma tra i 700 e i 1000 euro per il viaggio, iniziato nel tardo pomeriggio di sabato, ma “dopo due ore l’imbarcazione già iniziava a imbarcare acqua”; alle 22.45 le unità marittime dell’esercito e della guardia costiera tunisine hanno risposto all’sos, cinque miglia al largo di Kerkennah. Mentre continua il pattugliamento della costa “nella speranza di trovare ancora sopravvissuti e per recuperare i cadaveri”, si cercano informazioni ulteriori su questo drammatico viaggio, e si dà assistenza ai sopravvissuti. “L’Oim ha identificato 1.910 migranti tunisini che hanno raggiunto le coste italiane tra il 1 gennaio e il 30 aprile 2018, tra cui 39 donne e 307 minori – 293 non accompagnati” dice ancora il comunicato, precisando che nello stesso periodo del 2017 erano stati 231.