Guerra

Siria: card. Zenari (nunzio), per la nuova Costituzione “strada lunga e difficile”

“Le difficoltà sono molte. Una delle prime tappe è redigere una nuova Costituzione, ma formare la Commissione costituente non sarà facile. Si tratta, infatti, di un lavoro che richiederà tempo perché non tutte le parti in causa sono d’accordo nella scelta dei membri. La strada è lunga”. Così il nunzio apostolico in Siria, il card. Mario Zenari commenta al Sir la notizia che nei giorni scorsi l’inviato per la Siria delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura, ha discusso a Ginevra “la formazione di un Comitato costituente” per la Siria con rappresentanti di Turchia, Russia e Iran, il terzetto di Paesi garanti dei negoziati di Astana. “La Santa Sede – spiega il nunzio – appoggia tutte le iniziative di pace che possano aiutare la Siria ad uscire da questo clima di violenza e favorire una soluzione politica”. A tale riguardo il card. Zenari ricorda l’impegno della Santa Sede per il dialogo e la pace come testimonia l’imminente incontro ecumenico promosso da Papa Francesco, il 7 luglio a Bari, per pregare per la pace in Medio Oriente. “L’incontro di Bari, cui sono stati invitati tutti i patriarchi del Medio Oriente e di tutte le Chiese orientali, è un’iniziativa molto bella e opportuna. La Santa Sede lavora su tutti i fronti: su quello spirituale, con l’arma della preghiera – ricordo, a riguardo, la giornata di preghiera e di digiuno per la Siria del 7 settembre 2013, voluta sempre da Papa Francesco e che ebbe un grande successo -, su quello della carità, con l’assistenza umanitaria e sul fronte diplomatico che vede il Pontefice incontrare leader politici, Capi di Stato, personalità che hanno responsabilità di Governo. Tra i primi punti dei colloqui di Papa Francesco c’è sempre il Medio Oriente e la Siria. Un’attività intensa che non conosce sosta e che continua anche attraverso i rappresentanti del Papa nelle sedi degli organismi internazionali a New York, a Ginevra, a Strasburgo e nelle nunziature dei Paesi coinvolti. L’obiettivo – conclude il nunzio – è fermare la violenza e trovare una soluzione politica”.