Riepilogo

Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Corea del Nord, Kim minaccia di far saltare il vertice con Trump a Singapore. Gaza, Consiglio di Sicurezza Onu spaccato. Governo, accordo in arrivo su un contratto lungo 40 pagine

Corea del Nord. Kim minaccia di far saltare il vertice con Trump a Singapore

Frenata brusca e pericolosa nei rapporti tra Pyongyang e Washington. La Corea del Nord ha cancellato i previsti colloqui di oggi con Seul che fanno seguito al vertice dei leader delle Coree del mese scorso e ha minacciato di annullare il summit del 12 giugno a Singapore tra Kim Jong-Un e Donald Trump. Il motivo addotto da Pyongyang – riferisce l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap – sono le esercitazioni militari in corso tra l’aviazione americana e sudcoreana. “Una prova – accusa Pyongyang – per l’invasione del Nord e una provocazione”. La Casa Bianca, così come il Dipartimento di Stato ed il Pentagono, si dicono “colti di sorpresa” dall’inaspettata presa di posizione di Pyongyang. Dura invece la reazione della Corea del Sud che giudica “deplorevole” la decisione unilaterale di annullare il dialogo. “Una mossa non in linea con la Dichiarazione” congiunta dei leader dei due Paesi al summit del 27 aprile.

Gaza. Consiglio di Sicurezza Onu spaccato, veto Usa su indagine indipendente

La comunità internazionale si spacca anche al Palazzo di Vetro. Durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, incentrata sulla situazione a Gaza dopo l’uccisione lunedì di oltre 60 palestinesi, c’è chi ha espresso indignazione e chiesto un’indagine indipendente su quanto accaduto. E chi invece ha messo un veto. “C’è un bisogno urgente di stabilire con chiarezza cosa sia successo lunedì, compreso il motivo per cui tanta violenza continui a essere giustificata”, ha dichiarato l’ambasciatrice Onu del Regno Unito, Karen Pierce. “Il diritto dei palestinesi alla protesta pacifica è innegabile, ma allo stesso tempo siamo profondamente preoccupati che le proteste pacifiche a Gaza vengano sfruttate da elementi estremisti”. Gli Stati Uniti hanno subito bloccato l’adozione di un testo, che avrebbe promosso l’indagine sui fatti della Striscia. L’ambasciatore francese all’Onu François Delattre ha chiesto invece un’azione da parte delle Nazioni Unite, rimaste per troppo tempo in silenzio di fronte a delle violenze che si protraggono ormai da diverse settimane. “Signora Presidente, spetta anche al Consiglio di Sicurezza alzare la voce e fermare l’escalation in atto. Il silenzio del Consiglio dall’inizio della crisi è sempre meno comprensibile”, ha detto Delattre. “E da questo lunedì lascia un vuoto pericoloso”.

Governo. Accordo in arrivo su un contratto lungo 40 pagine

Accordo in arrivo, forse già oggi, secondo i protagonisti, dopo un’altra giornata di incontri e trattative a Montecitorio, tra Movimento 5 Stelle e Lega, per la formazione di un nuovo governo. I due partiti hanno provato ad accorciare le distanze, sui principali temi d’attrito: immigrazione, debito, Europa, piano di realizzazione di Grandi Opere, tra gli altri. Luigi Di Maio ha parlato di un miglioramento e di quel contratto di governo, che sfiorerebbe le 40 pagine e che, secondo il leader pentastellato, si potrebbe chiudere già oggi. Tesi avvalorata anche dal numero 1 del Carroccio, Matteo Salvini, che ha dichiarato “siamo al tratto finale: se riusciremo a trovare un punto di equilibrio tra Lega e centrodestra e M5s si parte”. Arriva nel frattempo il monito dell’Ue: su migrazioni e patto di stabilità, si rispettino gli accordi.

Giulio Regeni. Al Cairo team di esperti per il recupero delle immagini nella metro

Punterà a recuperare le immagini delle telecamere di tutte le stazioni della linea 2 della metropolitana del Cairo il team di esperti russi nominati nell’ ambito dell’inchiesta sul sequestro e la morte di Giulio Regeni, trovato privo di vita il 3 febbraio del 2016. Nella capitale egiziana, alla presenza degli inquirenti e tecnici italiani e cairoti, è iniziata l’attività di recupero delle immagini. Obiettivo di chi indaga è individuare la presenza nelle stazioni di poliziotti o agenti della National security coinvolti nelle indagini tra le 19 e le 21 del 25 gennaio del 2016, giorno in cui si sono perse le tracce di Regeni.