Ambiente
“Non c’è tempo da perdere. Alle parole e alle dichiarazioni solenni devono seguire azioni incisive e iniziative efficaci e coordinate”. Ne è convinto mons. Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, intervenuto oggi alla 31ª Conferenza regionale della Fao in Europa, in corso in questi giorni a Voronezh (Federazione Russa). “Le politiche messe in pratica in alcune zone e a diversi livelli costituiscono l’unica garanzia per mantenere la sicurezza alimentare essenziale per la regione”, ha detto l’esponente vaticano, evidenziando i “segnali positivi che dimostrano l’efficacia delle strategie finalizzate a promuovere lo sviluppo rurale e ad affrontare i cambiamenti climatici, così come le diverse iniziative intraprese per garantire alle popolazioni più povere di accedere al mercato”. Tuttavia, è urgente il raggiungimento degli obiettivi previsti nell’Agenda 2030, “rinnovando l’impegno a programmare un futuro realmente sostenibile”. Per Arellano, in particolare, in alcune zone “è evidente il danno che stanno provocando i cambiamenti climatici”, che “mettono a dura prova il sistema sociale ed economico” e provocano “la fragilità di alcune popolazioni nei livelli di produzione del sistema agricolo”. D qui la necessità di “rinforzare la capacità di resilienza delle popolazioni” affrontando i problemi connessi con la mancanza di acqua, ma anche con “la messa in pratica di strumenti come l’Accordo di Parigi”, che necessitano “di un impegno concreto e non solo di buona volontà”. “La centralità dell’attività economica in agricoltura sarà efficace se il suo contributo può cooperare ad uno sviluppo realmente sostenibile”, la tesi di Arellano.