Riforma

Servizio civile universale: Cnesc, “positivi i nuovi ambiti di intervento ma mancano correzioni di alcune norme”

Si è da poco conclusa a Roma l’assemblea della Cnesc (Consulta nazionale enti di servizio civile) nel corso della quale sono stati tra l’altro esaminati gli ultimi testi relativi alla legge istitutiva del Servizio civile universale. Tra le principali correzioni inserite nella nuova legge c’è il passaggio dal “parere” all’intesa tra Governo, Regioni e Pubblica amministrazione sia sulla programmazione triennale che su quella annuale. “Una variazione non da poco, che apre rilevanti interrogativi: con queste nuove relazioni tra Stato, Regioni e P.A. come avere programmi, certo territoriali, ma operativi sull’intero territorio nazionale e in ambito europeo?”, si chiede la Cnesc: “E come si conciliano i tempi dell’intesa con il diritto delle organizzazioni accreditate di conoscere con adeguato anticipo i contenuti dei piani annuali per fare programmi e progetti?” Secondo la Cnesc è “positivo che all’interno della legge siano inserite previsioni di ulteriori ambiti d’intervento per i programmi di Servizio civile universale che dovrebbero raccogliere la varietà di aspettative dei giovani insieme ad una norma che dovrebbe superare i problemi che hanno sino ad oggi impedito alla rappresentanza dei giovani di svolgere pienamente il proprio ruolo; viene anche finalmente fissato il termine di validità degli accreditamenti agli albi del Servizio civile nazionale. Si rende urgente permettere ingressi di nuove organizzazioni per il prossimo deposito progetti”. La Cnesc evidenzia però alcune “correzioni che mancano: fra queste particolarmente grave è la mancata correzione della norma che richiede la Dichiarazione antimafia alle organizzazioni ‘private’ per potersi accreditare. Da una prima proiezione si tratterebbe di 60/70mila dichiarazioni al posto del migliaio che avevamo proposto”. “Questa normativa – precisano – complicherà ed allungherà i tempi per l’accreditamento degli Enti di Terzo Settore al Servizio civile universale trasferendo l’impegno dei loro operatori dalle attività sociali alla raccolta di documenti. Stesso ingolfamento prevediamo per il Dipartimento per il Servizio Civile ed il Ministero dell’Interno”.