Società

Diocesi: mons. Nolè (Cosenza-Bisignano) visita comunità di recupero per tossicodipendenti e carcerati. “C’è sempre la possibilità di ricominciare”

“Siete qui per imparare a dare il vostro contributo per la crescita della società”. Lo ha detto questa mattina monsignor Francesco Nolè, arcivescovo di Cosenza-Bisignano, incontrando a San Benedetto Ullano (Cs) gli ospiti della comunità Regina Pacis, struttura per tossicodipendenti, che ospita anche detenuti che scontano in maniera alternativa la propria pena. “Preghiera, lavoro e obbedienza”, i tre cardini della vita comunitaria. “Siete chiamati a diventare persone mature e responsabili che hanno capito l’essenziale e l’essenza della vita”, ha detto Nolè ai cinquanta ospiti presenti. Tra gli impegni portati avanti dall’associazione, anche la “fattoria didattica” e il lavoro in agricoltura. “Questa comunità è uno spazio di condivisione, una famiglia – ha proseguito -. Già lo è la preghiera, che è la risposta all’amore che Dio ci ha offerto, ci dà dignità e ci fa rientrare in noi stessi”; poi anche il lavoro, “fatto insieme, che ci fa prendere consapevolezza che non possiamo vivere da soli, che abbiamo dei fratelli e delle sorelle da rispettare e con cui stare insieme”. Attività che – ha sottolineato l’arcivescovo – “sono terapia, modo per riconquistare quanto si è perduto in affetto e dignità”. Dialogando con gli ospiti, il presule ha evidenziato che “se anche in passato si è sbagliato, c’è sempre la possibilità di ricominciare”. Per questo ha invitato i presenti a “guardare lontano”, a “entrare in una vita normale”. “Guardate il futuro con speranza e gioia e vivete il presente in maniera bella”, ha concluso Nolè.