Progetto

Adozioni e affido: mons. Lojudice (ausiliare Roma), “necessaria una battaglia pensata” per “tutelare la vita dei bambini”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“A volte siamo chiamati ad agire underground perché è necessario operare dal basso, altre volte uscendo allo scoperto. Bisogna riparlare, ridire, ridirci e coinvolgere tante persone sui temi della famiglia, delle adozioni e dell’affido”. Lo ha detto questo pomeriggio mons. Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma, intervenuto a un evento dedicato al progetto “#Dònàti: fatti un dono, dona una famiglia a chi non l’ha!”, organizzato a Roma dal Forum nazionale delle associazioni familiari. Quella auspicata dal presule è “una battaglia che dobbiamo essere in grado di pensare per poi agire”. Perché “quando si tutela la vita di un bambino, stiamo investendo sul futuro dell’umanità”. Sul palco allestito a Villa Borgese, nel Villaggio per la terra, aperto fino a oggi, si sono alternate anche le testimonianze di chi ha aperto le proprie porte di casa, come Alessandro e Claudia, genitori di tre figli, che hanno adottato una bambina disabile, Emanuela. “Pensavamo di dare qualcosa e lei e invece lei ha dato tanto amore a noi. Pur non camminando, Emanuele ha un cuore che sa amare”. Dopo l’esperienza dell’adozione, per loro anche quella dell’affido. “Abbiamo saputo di una ragazza di 12 anni che fino ad allora era stata in istituto – hanno raccontato -. Era stato emesso il decreto di ricerca di famiglia per l’affido. Abbiamo dato la nostra disponibilità. Angelica è venuta a 12 anni nella nostra casa. Il nostro amore è cresciuto ancora di più”. Parola anche a Tatiana Salomoni, 21 anni, di origine boliviana, adottata da una famiglia italiana. “Mi ha donato dei sogni che bambini chiusi in istituto fino ai 18 anni non hanno – ha affermato -. Io ho avuto la grazia di andare a scuola, avere amici con cui condividere momenti importanti. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza i miei genitori. La famiglia si crea, non è questione di sangue. Quando si adotta un bambino, lo si fa per amore. Ringrazio le persone che mi hanno messo al mondo, ma i miei genitori sono quelli che mi hanno accompagnato nella crescita”.