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Papa Francesco: Accattoli, ancora “scarsa ricezione” del suo messaggio

Con i Sinodi sulla famiglia e sui giovani, Papa Francesco “ha messo in agenda le ferite e i drammi del mondo di oggi”. E questo è il suo “grande dono”. Lo ha detto Luigi Accattoli, storico vaticanista del “Corriere della Sera”, per il quale “la Chiesa aveva paura di affrontare questi temi perché non si sentiva preparata”. Intervenendo ieri sera alla presentazione del libro “Francesco, il papa Delle prime volte”, scritto da Stefano Femminis e Gerolamo Fazzini (edito da San Paolo), Accattoli si è soffermato su quella che ha definito “una scarsa ricezione” del messaggio di Bergoglio, “in particolare in Italia”. Forse, è l’analisi del vaticanista, questo è dovuto al fatto che il Papa “chiede un’uscita dal modello europeo della Chiesa ‘gregoriana’ intesa come società perfetta”. Si tratta, ha spiegato, “di una storia grandiosa di incredibile importanza che però ci blocca perché siamo un pezzo di questa stessa storia. Il cambiamento infatti è più facile per chi è povero di storia e di strutture”. In riferimento ai dibattiti accesi che suscita il Pontificato, Accattoli ha lamentato una certa superficialità: “Ritengo che non tocchino il cuore dei problemi, ma ci si limita alla polemica tra chi è a favore e chi è contro, senza farsi carico delle ragioni”. In realtà, ha osservato, “non si coglie appieno la gravità della crisi in cui la comunità cattolica si trova” e questo rischia di non far percepire “la provvidenza” rappresentata dal Pontificato di Francesco.