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Migranti: Medici senza frontiere, “governi europei ostacolano soccorsi salvavita e riportano le persone nell’inferno libico”

“Il recente caso del sequestro della nave di Proactiva, Open Arms, da parte delle autorità italiane, dopo il soccorso e lo sbarco di 216 persone, è l’ultima di una lunga serie di azioni attuate per ostacolare le ong impegnate nell’azione salvavita in mare”. È quanto dichiara Annemarie Loof, responsabile delle operazioni di Medici senza frontiere (Msf). “Dalla ricostruzione dei fatti emerge che Open Arms stava soccorrendo persone in acque internazionali. In uno degli interventi, a 73 miglia nautiche dalla costa libica, la Guardia costiera libica ha minacciato con violenza il team dei soccorritori”, prosegue Loof, rilevando che “c’è un preoccupante livello di collaborazione tra i governi europei e la Guardia costiera libica, dall’aver fornito formazione e risorse materiali, all’aver aperto per la Guardia costiera libica la strada delle acque internazionali, con l’obiettivo di riportare le persone in Libia”. Loris De Filippi, presidente di Msf, accusa: “Vediamo un’allarmante tendenza da parte del governo italiano e di quelli europei, che stanno cercando di criminalizzare e fermare le ong, compresa Msf, nelle loro attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo”. “Dall’estate 2017 – prosegue – le autorità italiane, supportate dall’Unione Europea, hanno ostacolato sempre di più l’azione delle ong nel salvare vite in mare: da un mal concepito Codice di condotta, a investigazioni giudiziarie strumentalizzate dalla politica, che hanno alimentato il sospetto verso le ong e colpito la loro capacità di continuare il proprio lavoro”. “Con il recente sequestro della Open Arms in Sicilia, la nave Aquarius, gestita in collaborazione da Sos Mediterranee e Msf, è oggi l’unica nave di ricerca e soccorso rimasta in mare”, osserva De Filippi, secondo cui “per nessun motivo rifugiati e migranti dovrebbero essere rimandati o intrappolati in Libia”. “È chiaro che i governi europei non stanno dando la giusta priorità alla sicurezza di queste persone. Al contrario – conclude – continuano a giocare sporco con le loro politiche, a cui le vite delle persone restano appese”.