Pilastro sociale
(Bruxelles) La Comece, Commissione degli episcopati della Comunità europea, “accoglie con favore l’iniziativa della Commissione Ue di proporre un’Autorità europea del lavoro per rafforzare i diritti di quasi 17 milioni di cittadini europei che lavorano in un altro Paese dell’Ue” rispetto a quello di cui hanno la cittadinanza. La Comece incoraggia il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue “a prendere in considerazione questa proposta il prima possibile affinché l’istituzione possa iniziare a lavorare prima delle elezioni europee del 2019”. La presa di posizione dell’organismo ecclesiale con sede a Bruxelles è pubblicata sul sito www.comece.eu. Tale Autorità europea del lavoro “potrebbe svolgere un ruolo importante. Potrebbe aiutare gli Stati membri a implementare i 20 principi del Pilastro europeo per i diritti sociali e promuovere l’economia sociale di mercato europea come definito nei trattati dell’Ue”. “In un mercato del lavoro europeo sempre più interconnesso, la nuova agenzia – afferma Comece – potrebbe aiutare i cittadini dell’Unione che lavorano in un altro Paese comunitario a conoscere pienamente i loro diritti e a combattere le irregolarità”. La Comece accoglie inoltre “con favore” la proposta di una raccomandazione del Consiglio sull’accesso dei lavoratori subordinati e autonomi alla protezione sociale. Nelle prossime settimane, la Comece e la sua commissione per gli affari sociali “analizzeranno le iniziative dell’Ue e discuteranno tali proposte nella loro prossima pubblicazione sul futuro del lavoro”.