Conferenza episcopale

Bosnia-Erzegovina: plenaria dei vescovi, problema emigrazioni al centro dell’attenzione. Sguardo a elezioni del prossimo anno

“In Europa nascono pochi figli, i Paesi invecchiano e hanno bisogno di manodopera. Così attirano persone” dall’Est e dai Balcani, “ma qui chi rimane?”. Con queste parole il cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo, ha espresso il proprio rammarico per i numerosi fedeli che cercano un futuro migliore fuori dalla Bosnia-Erzegovina. Il porporato ha parlato alla conclusione della 72ª Assemblea plenaria dei vescovi della Bosnia-Erzegovina, tenutasi dal 20 al 21 marzo a Mostar. “Forse non amiamo abbastanza la nostra terra – ha aggiunto Puljic -; addirittura coloro che erano pronti a morire per questa terra ora sono disposti a lasciarla”. Il problema delle emigrazioni è stato discusso a lungo durante la plenaria dei vescovi e alla fine di aprile nella città di Travnik si svolgerà un apposito incontro sul tema con rappresentanti delle varie diocesi. “È un problema complesso”, ha aggiunto il vescovo di Mostar, mons. Ratko Peric, “e come Chiesa facciamo quello che possiamo, ma non siamo in grado di sostituire quello che dovrebbe fare lo Stato”. Solo dall’Erzegovina, l’anno scorso, sono emigrati circa 5mila fedeli. Riguardo la complicata situazione sociale e politica nel Paese e in vista delle prossime elezioni, i vescovi della Bosnia-Erzegovina auspicano che tutte le autorità e i politici mettano al centro dei loro sforzi il servizio alle persone, assicurando a tutti dignità, eguali diritti e rispetto per le libertà fondamentali.