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Avvenire: la prima pagina di domani 22 marzo. Bassetti e Galatino dopo il Consiglio permanente, vittime innocenti delle mafie, anziani in Giappone

“Avvenire” dedica il suo titolo di apertura al Consiglio permanente della Cei, concluso ieri con la relazione del presidente, cardinale Gualtiero Bassetti, e con la conferenza stampa del segretario, monsignor Nunzio Galantino. L’editoriale è affidato alla penna di Umberto Folena, inviato e commentatore: “Che cosa può nascere di buono da un gelido e fetido frullato di rabbia e risentimento, da un’algida miscela di odio e rancore? Soltanto un lungo, interminabile inverno. Inverno dei cuori, inverno della nazione. Un inverno che avvolge persone e cose con un manto di paura. E le decisioni prese quando siamo travolti dalla paura non sono mai sagge, positive, costruttive. Questo dice il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, al termine del Consiglio permanente. Parla a nome dei vescovi, a conclusione di un confronto che dev’essere stato particolarmente franco, intenso ma anche dolente, giocato su un doppio registro: non nascondersi neppure un’asperità, un’omissione, una criticità, una latitanza, un pericolo; ma anche individuare le possibili vie d’uscita, i motivi, gli strumenti e gli obiettivi di un impegno comune di tutti coloro che hanno a cuore un Paese che si riprende, trova entusiasmo, coltiva sogni ed elabora progetti. La sensazione è che dal Consiglio permanente esca una grande mano tesa a chi vuole costruire; e uno sguardo dolente verso chi vuole distruggere per costruire il proprio regno sulle macerie”. A centro pagina, un’ampia fotocronaca per la giornata dedicata alle vittime innocenti delle mafie. Il secondo titolo va invece alla politica, con le ultime mosse in vista dell’apertura delle Camere.

Due commenti sono dedicati a drammatiche vicende estere. La prima è la minaccia di Boko Haram alle ragazze nigeriane. Scrive Antonella Mariani, responsabile di “Avvenire.it”: “Le hanno riportate al mattino presto, a bordo di diversi camion, davanti al collegio di Dapchi, dal quale erano state rapite un mese fa. Con un messaggio chiaro alle famiglie: non mandatele più a scuola. Un ricatto che suona sinistro: questa volta sono vive, la prossima chissà. Secondo Boko Haram, le ragazze non devono studiare ma restare subalterne, sottomesse, in una tragica trasformazione di un diritto – quello all’istruzione – in un crimine”. La seconda vicenda si svolge a Tokyo e così chiosa Riccardo Maccioni, responsabile della redazione Catholica: “Succede in Giappone ma presto potrebbe avvenire anche da noi, se non è già accaduto. Capita infatti che nel Paese con la percentuale più alta al mondo di over 65enni, molti anziani preferiscano il carcere alla libertà solo apparente di una società che non li vuole più. Meglio, molto meglio stare al caldo e in compagnia dietro le sbarre, che dover mendicare un po’ di cibo, persi nella nebbia degli invisibili. La strategia, come spiega la stampa locale, è semplice: si commettono piccoli furti, un ventaglio o delle polpette, in modo da farsi arrestare, sperando poi in condanne per quanto possibile esemplari”. Richiami, infine, per “èvita”, l’inserto dedicato alla bioetica e alla ricerca medica, e per “Popotus”, il giornale dei ragazzi con le notizie degli adulti.