Accoglienza

Messico: carovana dei migranti affluisce lentamente a Città del Messico. Card. Aguiar Retes, “sentiamoli fratelli”

Sta lentamente affluendo a Città del Messico, arrivando attraverso i vari itinerari per i quali si era sparpagliata, la carovana dei migranti centroamericani, perlopiù honduregni. Per l’accoglienza è stato predisposto soprattutto lo stadio Jesús Martínez, nel quale sono affluiti finora oltre 2mila migranti. Se ne attendono tra i 4 e i 5mila, rispetto ai 7mila che costituivano la carovana all’ingresso nello Stato messicano. A questi potrebbero però aggiungersi gruppi più ridotti di migranti che continuano ad arrivare nel Paese, attraverso il Guatemala, soprattutto da Honduras ed El Salvador. Lo stadio è stato allestito per ospitare fino a 6mila persone. Si tratta di un afflusso lento e poco controllato, a causa del caos che si è creato nel fine settimana nello Stato di Veracruz, come conferma in un comunicato la Missione di osservazione dei diritti umani nello Stato di Veracruz nell’ambito della carovana dai migranti. In mancanza di una messa a disposizione di mezzi di trasporto, molti gruppi hanno accettato passaggi su autobus e camion, in molti casi messi a disposizione da persone animate da buona volontà. Ma è stata denunciata pure la sparizione di un centinaio di persone trasportate in due pullman. Tuttavia la Missione di osservazione, nel comunicato, afferma di non essere in grado di confermare tale fatto. L’obiettivo, per la carovana, è ora quello di “compattarsi” prima di percorrere l’ultima parte di tragitto verso la frontiera Usa.

Nel frattempo, il cardinale Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Città del Messico, ha rivolto un appello attraverso un video diffuso dai media dell’arcidiocesi: “Di fronte all’arrivo della carovana migrante dei centroamericani – afferma – desidero ricordare la richiesta fatta da Papa Francesco a tutti i vescovi del mondo, dato che quello delle migrazioni è un problema mondiale: che sappiamo accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti, che li sentiamo fratelli. Sono persone che hanno lasciato la loro, casa, la loro terra, il loro Paese, la loro cultura, la loro famiglia per motivi urgenti. Non lo stanno facendo volentieri”.