Ordine Equestre Santo Sepolcro

Medio Oriente: card. Sandri, “andare in Terra Santa non soltanto per vedere le pietre”

“Andare in Terra Santa non soltanto per vedere le pietre dei santuari e i resti delle testimonianze bibliche, ma per incontrare le comunità cristiane, con la loro vita, le loro sfide e sofferenze, la loro carità quotidiana”. È l’invito lanciato dal card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, durante la conferenza stampa per presentare la prossima Consulta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, svoltasi oggi in Sala stampa vaticana. L’assemblea quinquennale di questa istituzione pontificia, dedicata al sostegno della Chiesa in Terra Santa e alla quale partecipano tutti i responsabili internazionali dell’Ordine insieme ai rappresentanti della Segreteria di Stato e della Congregazione per le Chiese orientali, si svolgerà al Crowne Plaza St. Peter’s Hotel a Roma dal 13 al 16 novembre. “Annualmente l’Ordine garantisce il finanziamento di diversi progetti di sviluppo, di assistenza alla realtà pastorale e più in generale alla vita delle Chiese orientali”, ha sottolineato Sandri, precisando che l’attività dell’Ordine non si limita soltanto a “sostenere la vita del Patriarcato latino di Gerusalemme”. Il prefetto ha espresso “un particolare e doveroso riconoscimento infine all’Ordine del Santo Sepolcro per lo sforzo straordinario espresso – in collaborazione con altri organismi della Santa Sede, incominciando dalla Segreteria di Stato con l’istituzione della Fondazione Vaticana San Giovanni Battista – per contribuire al lavoro di riorganizzazione non soltanto amministrativa del Patriarcato latino di Gerusalemme, portando alcuni uffici al livello degli standard internazionali attraverso il lavoro di alcuni professionisti specializzati, oltre al decisivo apporto che si auspica possa continuare per raggiungere la piena sostenibilità dell’Università di Madaba, in Giordania”. “Quel forse troppo ambizioso sogno si è scontrato da un lato con l’evolversi dei conflitti regionali, mettendo a repentaglio con un afflusso di studenti inferiore alle attese l’iniziativa patrocinata dal patriarca emerito S.B. Fouad Twal, e dall’altro con una difficile gestione amministrativa”, l’analisi del cardinale, che si è detto “certo che l’Ordine continuerà a sostenere il prezioso operato dell’amministratore apostolico, mons. Pierbattista Pizzaballa, che ne è anche pro gran priore, il quale ha accettato l’incarico affidatogli dal Santo Padre a motivo della conoscenza maturata nei dodici anni come custode di Terra Santa, fino ad eventuali diverse disposizioni”. Come “realtà viva” della Terra Santa, il porporato ha citato infine il centro Effatà per i bambini sordomuti, “che sarò lieto di visitare tra poche settimane anche facendo memoria di colui che tenacemente lo volle a partire dal suo viaggio in Terra Santa nel 1964: San Paolo VI”.