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Editoria: Morelli (Lega), “no alla tagliola sui fondi”. Fornaro (Leu), “presenteremo emendamento soppressivo del taglio dei contributi indiretti”

“Grazie a noi il taglio al contributo all’editoria non è presente nel contratto di governo. È un tema sul quale si può e si deve dibattere. Nei prossimi giorni incontrerò il sottosegretario Crimi per illustrare la nostra posizione. Ritengo che il percorso sia tutto da costruire, ma la Lega sulla tagliola è assolutamente contraria. Ci mettiamo in gioco, e secondo me riusciremo a trovare un equilibrio”. Lo ha affermato questa sera il parlamentare leghista Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti della Camera dei deputati, intervenendo all’iniziativa “La democrazia si amplifica con le voci del territorio. Pluralismo e giornali una garanzia per il futuro” organizzata nella sala stampa di Montecitorio da File, Fisc, Uspi e Alleanza delle cooperative italiane – settore comunicazione. “In questi giorni inizieremo l’interlocuzione”, ha confermato Morelli, riconoscendo però che “politicamente i 5 Stelle si sono molto esposti, e sarà difficile che possano tornare indietro” rispetto alla volontà di intervenire sui fondi all’editoria, indirizzo peraltro contenuto nella risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento al Def in cui si prevede “un graduale azzeramento a partire dal 2019 del contributo del Fondo per il pluralismo – quota del Dipartimento informazione editoria, assicurando il pluralismo dell’informazione e la libertà di espressione”. Al di là di quello che possa essere lo strumento – si è parlato di un emendamento alla legge di bilancio – per il parlamentare leghista “l’importante è portare a casa il risultato di evitare la tagliola indipendentemente dalla forma con cui ciò avviene”.
Alla conferenza è intervenuto anche l’onorevole Federico Fornaro, capogruppo di Liberi e Uguali a Montecitorio, che ha annunciato che “noi proporremo un emendamento soppressivo del taglio a partire dal 2020 dei contributi indiretti previsto all’interno della manovra. E ci schiereremo contro qualora il Movimento 5 Stelle desse attuazione in forma di emendamento all’intenzione del vicepresidente Di Maio” di tagliare i fondi all’editoria già con la Legge di bilancio.