Crisi anglofona

Camerun: liberati i 79 studenti della Presbyterian Secondary School rapiti lunedì

Sono stati liberati i 79 studenti della Presbyterian Secondary School di Bamenda, capoluogo di una della due regioni anglofone del Camerun, quella del nord-ovest, rapiti il 5 novembre. Ne dà notizia l’Agenzia Fides spiegando che secondo quanto appreso “i ragazzi sono stati condotti dai loro rapitori, nella notte, vicino ad una chiesa presbiteriana nei pressi di Bamenda, e quindi liberati”. Un portavoce della Chiesa presbiteriana ha dichiarato che i ragazzi, che hanno dagli 11 ai 17 anni, “appaiono stanchi e psicologicamente provati”. Il rappresentante presbiteriano ha poi lanciato un appello ai rapitori perché liberino i tre membri dello staff della scuola che sono ancora nello loro mani.
Fides aggiunge che i sequestratori apparterebbero ad un gruppo secessionista anglofono, gli “Amba boys”, sospettati di aver commesso di recente altri rapimenti di alunni della scuola, in seguito liberati in cambio di un riscatto di 2,5 milioni di franchi Cfa (circa 4.000 dollari americani).
A causa del rapimento la dirigenza della scuola ha deciso di mandare a case i suoi 700 alunni e di sospendere le lezioni, affermando che la sicurezza di studenti e personale scolastico “non è garantita dallo Stato mentre i gruppi armati continuamente li attaccano e li rapiscono”.
Da più di un anno le aree del nord-ovest e del sud-ovest del Camerun sono in preda all’instabilità causata dai separatisti di lingua inglese, che hanno proclamato la secessione dal resto del Paese e la creazione di uno Stato indipendente, chiamato Ambazonia. La violenta repressione condotta dai militari e gli scontri tra questi e i diversi gruppi secessionisti hanno provocato la morte di centinaia di persone. Oltre 200.000 civili hanno lasciato le due regioni per sfuggire alla violenza e all’instabilità.
“A settembre, in vista delle elezioni presidenziali che si sono tenute ad ottobre, i leader religiosi del Camerun – ricorda Fides – avevano lanciato un appello al governo e ai partiti politici, perché dessero priorità nei loro programmi alla risoluzione della crisi e al ritorno alla normalità nel nord-ovest e sud-ovest. L’appello era stato sottoscritto dal presidente della Conferenza episcopale nazionale del Camerun, mons. Samuel Kleda, arcivescovo di Douala, da quello del Consiglio delle Chiese protestanti del Camerun, rev. Fonki Samuel Forba, e dallo Sheikh Oumarou Malam, del Consiglio islamico superiore del Camerun”.