Giornata mondiale

Pesca: card. Turkson, “abusi fisici e verbali e sfruttamento massiccio dei pescatori”

Card. Peter Kodwo Appiah Turkson

“I lavoratori della pesca chiedono aiuto e noi, come Chiesa, non possiamo chiudere le orecchie, non possiamo restare in silenzio”. Lo ha detto il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, presentando il messaggio della Santa Sede per la Giornata mondiale della Pesca 2018, che ricorre oggi, all’incontro tenuto per l’occasione nella sede Fao di Roma. Sottolineando l’importanza di questa giornata, il porporato ha passato in rassegna i dati presentati dalla Fao nel 2016, che indicano che, a quella data, “lavoravano (a tempo pieno, parziale o occasionale) nella pesca e nell’acquacoltura oltre 59 milioni di persone, di cui quasi il 14% erano donne”. “La grande maggioranza della popolazione impegnata in questi settori proveniva da Asia (85%), seguita da Africa, America Latina e Caraibi, fornendo circa 171 milioni di tonnellate di pesce al mercato mondiale e generando un valore di prima vendita di produzione stimato in 320 miliardi di dollari”. Il cardinale ha poi aggiunto che “le catene globali di valore del pesce, che includono la produzione, la lavorazione, la distribuzione e il commercio del prodotto forniscono mezzi di sostentamento per circa 820 milioni di persone”. “Il consumo di pesce provvede all’incirca al 20% delle proteine animali di quasi 3,2 miliardi di persone”. Nel messaggio il prefetto segnala anche gli “innumerevoli e persistenti problemi”. “Ai primi posti della lista, oltre agli abusi fisici e verbali, troviamo lo sfruttamento massiccio dei pescatori, che include numerosi casi di lavoro forzato, il traffico di esseri umani e la scomparsa in mare”. Il card. Turkson segnala “un collegamento diretto tra tutti questi abusi e l’uso di bandiere di comodo, la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, e il crimine transnazionale”. “Inoltre, non dobbiamo dimenticare la sfida relativa alla sostenibilità degli stock marini, l’inquinamento e altri problemi ambientali”.