Giornata Pro Orantibus

Papa: card. Braz de Aviz, è un dono impensabile in un momento difficile per la Chiesa

“Non interessa il nome del Papa, in questo momento Pietro è Francesco: tutte le forme di nostalgia che ci mettono fuori dal tempo non vanno bene”. Lo ha ribadito il card. João Braz De Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, sottolineando che “papa Francesco è un dono impensabile, perché con chiarezza, trasparenza e semplicità, ci sta dando le linee da seguire in un momento difficile per la Chiesa, caratterizzato da tanti problemi”. “Non c’è stato nessun litigio in Conclave, eravamo tutti d’accordo su Bergoglio tanto che l’abbiamo eletto in un giorno e mezzo, anche se avevamo da mangiare e da bere per due settimane”, ha raccontato il prefetto del dicastero vaticano.
Intervenendo al Convegno organizzato dal Segretariato Assistenza Monache in occasione della Giornata Pro Orantibus, a cui partecipano per volere di papa Francesco oltre 320 claustrali provenienti dall’Italia e dall’estero, il card. Braz de Aviz ha voluto evidenziare il valore del legame con la figura del pontefice. Occorre, ha detto, “mettersi in ascolto del Signore e di Pietro per aggiornare la millenaria vita consacrata e contemplativa”. “Il Concilio ci chiede di diventare discepoli di Gesù, dei fondatori e di dialogare con la cultura del momento che non è quella del passato”, ha ricordato il card. Braz De Aviz, senza nascondere che “tutto questo è faticoso”. Ma, ha aggiunto, “lo Spirito Santo oggi è più segno di instabilità che di stabilità: muove le acque e ci lascia con l’acqua alla gola perché non ci fermiamo sulle nostre sicurezze”.
“La vita consacrata è una sfida per noi e per la mentalità di oggi”, ha affermato il prefetto che nella sua relazione si è soffermato sui punti fondamentali della Costituzione apostolica “Vultum Dei Quaerere”, evidenziando l’importanza e la necessità di puntare sulla formazione.