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Una rete pediatrica contro il maltrattamento e l’abuso nei confronti dell’infanzia per intercettare e rilevare segnali di trascuratezza, negligenza e ogni altra forma di pregiudizio a danno di bambini e ragazzi e sollecitare interventi e azioni in raccordo con le istituzioni. È quanto prevede il protocollo d’intesa firmato questa mattina a Roma dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), Filomena Albano, e dal presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Paolo Biasci. L’intesa mira, inoltre, a diffondere la cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a promuovere iniziative di sensibilizzazione e ad individuare azioni comuni volte al miglioramento delle politiche per l’infanzia e per la famiglia.
“Per contrastare un fenomeno grave come quello degli abusi sull’infanzia è fondamentale investire nella prevenzione e nell’intervento precoce”, afferma la garante Albano. In questo senso va l’accordo di promuovere la rete nazionale pediatrica. “I pediatri di libera scelta, infatti, per il rapporto di fiducia che instaurano con le famiglie e per la loro sensibilità professionale, possono prima di ogni altro intercettare segnali di disagio e sofferenza – spiega Albano – e promuovere l’adozione dei provvedimenti più opportuni a tutela della salute fisica o emotiva dei bambini. Il protocollo siglato oggi rappresenta un ulteriore strumento di collaborazione con i pediatri, con i quali già da tempo ci confrontiamo e agiamo in sinergia per promuovere il benessere di bambini e ragazzi e la firma nella settimana dedicata alla infanzia ha un valore altamente simbolico”.
“Il maltrattamento e l’abuso all’infanzia sono temi che solitamente non vengono trattati durante il corso di studi di un medico e in particolare di un pediatra – aggiunge Paola Miglioranzi, responsabile nazionale Fimp per le problematiche su abuso e violenza contro i bambini –. Riconoscere una situazione che non si conosce è difficile, a volte è difficile anche solo pensarci. Il disagio sociale che colpisce il nostro Paese è un fattore di rischio importante di cui non ci dobbiamo dimenticare. La sofferenza vissuta dal bambino nei casi di maltrattamento e abuso, ancor più se non riconosciuta, ha importanti ripercussioni sulla sua salute fisica e mentale e lascia segni indelebili, che incideranno sulla sua vita futura”. La rete nazionale pediatrica nasce come spazio aperto, che può crescere ed essere ancora più efficace se vede la collaborazione di più realtà che si occupano di bambini e ragazzi. “Ci auguriamo una collaborazione proficua con tutti i colleghi che lavorano in questo settore – afferma Biasci –, i pediatri ospedalieri, i neuropsichiatri infantili, gli psicologi ma anche e soprattutto con la magistratura, ricordando che è l’interesse superiore del bambino l’obiettivo comune e che ognuno di noi può fare la differenza”.