Consiglio d’Europa
(Strasburgo) Quinto anniversario dell’inizio delle manifestazioni di piazza Maidan a Kiev in Ucraina, all’indomani della sospensione da parte del Governo ucraino dell’accordo di associazione tra Ucraina e Ue. Era il 21 novembre 2013. L’anniversario è rimbalzato anche nell’emiciclo del Consiglio d’Europa a Strasburgo, dove stamane si conclude il forum mondiale per la democrazia. A ricordarlo un giovane delegato ucraino, al termine degli interventi del presidente uscente del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, la croata Marija Pejcinovic Buric e del presidente che ne prende il testimone, il ministro finlandese Timo Soni. Prendendo la parola ha ricordato la “scelta democratica di libertà” che il popolo ucraino ha compiuto e che continua ad essere repressa dall’occupazione delle truppe russe nel Paese. Nel suo intervento il giovane ha ricordato le “diverse centinaia di prigionieri politici” che sono ancora reclusi. E quando la moderatrice della sessione, la giornalista di Arte Annette Gerlach ha richiamato la non pertinenza dell’intervento con il tema del forum “uomo donna, la stessa lotta?”, il giovane ha aggiunto: “è vero, ma ci sono molte donne”. Attorno a lui, altri giovani ucraini si sono alzati in piedi e hanno mostrato cartelli su cui c’era scritto “gli ostaggi del Cremlino sono ancora lì”, o “salvate Oleg Sentsov”, il regista ucraino detenuto in Russia dal 2014 e condannato per terrorismo a 20 anni di colonia penale in Siberia, vincitore del Premio Sakharov del Parlamento europeo 2018.