Omelia

2 novembre: mons. Piemontese (Terni), “il bene che seminiamo e le relazioni di pace che costruiamo non termineranno con la morte”

“Il bene che seminiamo, le relazioni di pace che costruiamo non termineranno con la morte, ma tutto germoglierà, sarà trasformato e trasfigurato per sempre”. Lo ha detto mons. Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni Narni Amelia, nell’omelia della Messa per la commemorazione di tutti i defunti celebrata questa mattina nella chiesa di Santa Maria del Monumento al Cimitero di Terni, alla presenza del prefetto Paolo De Biagi, del sindaco Leonardo Latini, delle massime autorità militari e civili cittadine, delle associazioni combattentistiche e d’arma, e concelebrata dal vicario generale della diocesi, mons. Salvatore Ferdinandi, e da numerosi sacerdoti della città. Il vescovo ha ricordato coloro che sono morti in questo anno in maniera inaspettata per malattia, calamità naturali, disgrazia o violenza: i morti sul lavoro, quelli nell’adempimento del dovere. Un ricordo particolare per le vittime del crollo del ponte Morandi a Genova. “Ai nostri giorni, specie nelle società occidentali si sta smarrendo il senso di pietas. E come il senso religioso si sta raffreddando, anche il sentimento di pietà e di memoria verso i defunti si sta smarrendo”, ha osservato Piemontese, spiegando che solo la fede può “dare senso alla nostra esistenza di viventi, confortare il nostro dolore e aprire il cuore alla speranza che incontreremo coloro che abbiamo amato e che non sono più tra noi”. Infine, un invito a promuovere il bene, la pace e ad aprire il cuore alla speranza: “Tutti devono vigilare perché gli uomini siano capaci di aprire il cuore alla speranza che il bene che seminiamo, le relazioni di pace che costruiamo non termineranno con la morte, ma tutto germoglierà, sarà trasformato e trasfigurato per sempre”.