Defunti

2 novembre: card. Bagnasco (Genova), “preghiera” per vittime Ponte Morandi, “vicinanza” per familiari, “fiducia” per guardare al futuro

“Vicinanza, preghiera e fiducia sono le tre parole che desidero condividere con la mia gente in questo momento”. Lo ha affermato il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, a margine della celebrazione che ha presieduto oggi pomeriggio, presso l’abbazia di San Bartolomeo della Certosa nei pressi del ponte Morandi, “per ricordare le vittime del crollo, per stare vicino ai loro familiari, ai feriti, agli sfollati, ai tanti esercizi e imprese, piccole o meno piccole, che sono toccate pesantemente”. “Siamo qui, come Chiesa – ha aggiunto il porporato prima della Messa -, per esprimere un ulteriore gesto di vicinanza”. “In secondo luogo” per elevare “la preghiera per le vittime, per i familiari, i feriti e per tutti coloro che sono in grave necessità e disagi” senza dimenticare “che è la città nel suo insieme ad essere nel disagio grave”. Infine, per manifestare “la fiducia, perché senza fiducia non si può guardare al domani”. Il cardinale ha ricordato che Genova “ha reagito molto bene” alla tragedia del ponte Morandi perché è scattata una compattezza generale tra i cittadini che fa onore alla città”. “Solo – ha proseguito – questa compattezza solidale non deve disfarsi, non deve dissolversi ma irrobustirsi sempre di più perché è la forza di una città per guardare avanti e superare difficoltà, prove”. Ha quindi esortato le istituzioni locali a “continuare con determinazione quello che hanno cominciato subito perché c’è stata una compattezza a tutti i livelli” mentre, “a livello nazionale” ha rivolto l’auspicio e l’appello che “nessuno faccia nascere difficoltà che vanno a frenare la ricostruzione perché sarebbe molto grave e imperdonabile”. Al termine della celebrazione si è recato sul luogo della tragedia, quasi sotto ad uno dei due tronconi del ponte Morandi, dove ha sostato in un breve momento di preghiera per le vittime e ha deposto una corona di fiori.