Migranti

Decreto sicurezza: Agia in audizione, “estendere i permessi per casi speciali ai minori non accompagnati una volta maggiorenni”

“Estendere i permessi per ‘casi speciali’ ai minori stranieri non accompagnati che, divenuti maggiorenni, non abbiano altra forma di protezione”. È quanto ha chiesto stamattina l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, nell’audizione sul “Decreto sicurezza”, tenutasi davanti alla Commissione Affari costituzionali della Camera presieduta da Giuseppe Brescia.
Se questa richiesta non fosse accolta in sede di conversione in legge del decreto, ci sarebbero rischi per molti minori non accompagnati: nel nostro Paese sono oltre 12mila, di cui il 58,9% sta per diventare maggiorenne. Qualora ricevessero il diniego di protezione internazionale al compimento del 18esimo anno richierebbero di non aver alcun titolo per restare legalmente in Italia. “Ho ascoltato tutori volontari, come quelli di Palermo, che sono preoccupati per il futuro dei ragazzi. Sono cittadini che si sono resi disponibili a essere micro-garanti di questi minorenni, si sono formati e hanno creato una relazione con questi giovani. Ora chiedono che il percorso non si interrompa”.
La garante ha chiesto, inoltre, che si velocizzi il rilascio del permesso di soggiorno per minore età. “Sarebbe bene che fosse rilasciato all’istante per il solo fatto di essere minorenni, come già previsto dalla legge 47/2017”. Sollecitate anche la rapida adozione dei decreti attuativi della legge 47/2017, uno dei quali proprio in materia di accertamento dell’età, e l’applicazione delle circolari del ministero dell’Interno riguardo il rilascio del permesso per minore età senza produzione di documenti di identità.
L’Autorità ha chiesto di escludere espressamente i minori non accompagnati divenuti maggiorenni e le famiglie con almeno un figlio minorenne dalle norme in materia di trattenimento al fine di determinare l’identità e la cittadinanza, che non appaiono in linea con i principi della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, perché “si tratta di luoghi non idonei ad accogliere bambini e ragazzi”.
Positiva invece, secondo l’Autorità, la modifica introdotta al Senato che consente ai minorenni richiedenti asilo – a differenza di tutti gli altri richiedenti asilo – di restare negli Sprar una volta divenuti maggiorenni fino alla definizione della domanda di protezione internazionale. La previsione però non è sufficiente dall’Agia perché non ricomprende alcuni casi. Come, ad esempio, quello di chi riceverà il diniego della richiesta di protezione internazionale magari a 19 anni, quando sarà troppo grande per richiedere la conversione del permesso di soggiorno per minore età. “Mi auguro che le proposte formulate dall’Autorità vengano accolte – conclude – Albano -. Bisogna ricordare che non si diventa adulti all’istante, l’autonomia si acquisisce progressivamente e i ragazzi vanno accompagnati nel percorso per divenire adulti. Specie se sono in Italia soli e senza una famiglia strutturata alle spalle”.