Medicina

Salute: p. Spadaro (La Civiltà Cattolica), “prendersi cura implica un contatto umano, fisico con il paziente”

In latino la parola “sguardo” indica un “guardare dietro su qualcosa di importante e implica anche un rispetto che significa guardarsi negli occhi”. Lo ha detto questa sera p. Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, aprendo la tavola rotonda su “Lo sguardo e la cura” promossa dalla rivista dei gesuiti insieme all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, sul rapporto tra innovazione nella medicina e umanizzazione delle cure. In un contesto culturale tecnologizzato in cui le immagini scompaiono velocemente, ha aggiunto, “il malato resta lì, non scompare”. Dunque, bisogna “lasciarsi coinvolgere dalla realtà, così da potersi prendere cura dell’altro, accarezzandolo, toccandolo”. La domanda che scaturisce è: “Quanto è difficile prendersi cura?”. Riprendendo le parole di Papa Francesco, Spadaro sottolinea l’importanza del contatto fisico e umano. E, ancora, riprendendo un’intervista fatta a Bergoglio, riprende l’immagine della Chiesa come “ospedale da campo, pronta a curare le ferite cominciando dal basso”. Il Papa, ha osservato Spadaro, “usa spesso la metafora legata alla malattia quando si riferisce all’esperienza pastorale, probabilmente facendo memoria di una sua esperienza di malattia grave al polmone quando era giovane”. L’aspetto femminile della cura, infine, sempre riprendendo il Magistero di Francesco, è dato “dall’occhio materno di chi sa discernere ciò di cui c’è bisogno”.