Giovani e lavoro

Diocesi: mons. Leuzzi (Teramo-Atri) apre sportello orientamento universitario-lavorativo, “onorati di aver avviato questo percorso”

Concluso il convegno “Giovani: orientamento e lavoro”, svoltosi venerdì 16 novembre 2018 nella sede della Camera di Commercio di Teramo, organizzato dalla diocesi di Teramo-Atri in collaborazione con la Camera di Commercio di Teramo, l’Università degli Studi di Teramo e Europe Direct Abruzzo Nord-Ovest. 

“La diocesi di Teramo-Atri è onorata di avere avviato questo percorso. Spero che questa iniziativa possa proseguire nelle altre diocesi, perché affrontiamo un tema culturale di portata storica”, queste le parole di mons. Lorenzo Leuzzi cha ha presentato la volontà di aprire a Teramo uno spazio dedicato all’orientamento universitario e lavorativo dove, per due sere a settimana, i giovani potranno incontrare imprenditori e responsabili delle associazioni di categoria per confrontarsi e dialogare.

Un appuntamento che il vescovo della diocesi di Teramo-Atri intende come primo passo di un più ampio accordo tra Conferenza Episcopale Italia e Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro sui temi dell’alternanza scuola-lavoro, dell’orientamento universitario e dell’inserimento lavorativo.

L’idea è quella di riuscire a costruire una rete tra impresa, scuola, sistema di formazione e territorio attraverso l’esempio del convegno svoltosi a Teramo durante il quale imprenditori, docenti, dirigenti del Miur e del Ministero del lavoro e dello Sviluppo economico hanno messo in comune analisi, riflessioni ed esperienze positive sul territorio.

“La disoccupazione giovanile in Italia è il problema dei problemi, di cui tutti dobbiamo farci carico. Un giovane su dieci è inattivo”, ha dichiarato il presidente della Camera di commercio di Teramo, Gloriano Lanciotti, sottolineando come nel 2017, secondo i dati Eurostat, il 29,5% dei ragazzi tra i 24 e i 34 anni faceva parte dei Neet.

“Si stima che, nei prossimi quattro anni, dei circa cinquecentomila profili professionali richiesti, il trenta per cento di essi sarà impossibile da reperire”, le parole di Domenico Bova, Anpal Servizi, al quale ha fatto eco Alfonso Balsamo di Confindustria “siamo affamati di talenti ma in Italia produciamo pochi laureati e negli ambiti sbagliati. Colpa del mancato dialogo tra scuola e lavoro».