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Anniversario genocidio ucraino: card. Bassetti, “nostro ecumenismo del sangue è davvero uno ‘stare accanto’”

“Fratelli, abbiamo fatto esperienza dell’ecumenismo del sangue o ecumenismo vissuto – tanto caro a Papa Francesco – che è, davvero, uno ‘stare accanto’. E allora, fare memoria è anche uno dei modi che ci sono dati per stare accanto: io conosco, io so, la tua sofferenza, per questo prego con te e per te. Un filo rosso che ci accomuna agli Ebrei, agli Armeni, ai Rohingya”. Lo scrive il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, nel suo messaggio per l’85° anniversario dell’Holodomor, anticipato dal Sir. Il testo sarà letto domani a Napoli, dove verrà ricordato il cosiddetto “genocidio ucraino”, avvenuto tra il 1932 e il 1933. “Il non dimenticare – aggiunge il porporato – non è soltanto guardare indietro, ma tramandare alle generazioni ciò che è stato, affinché non si perda la memoria dell’orrore”. L’auspicio del card. Bassetti è che “si colmi l’‘ignoranza della Storia’” e che “quanto accaduto possa essere di insegnamento a tutti i popoli, che, a partire dalla testimonianza di chi porta le cicatrici delle atrocità subite, possano riconoscere il dono di poter professare liberamente la propria fede. Anche in questo nostro tempo, dove i cristiani subiscono ancora persecuzioni e martirio”. Infine, il presidente della condivide “sentimenti di comunione, prossimità e solidarietà”, “ricordando con dolore il sacrificio inumano di milioni di persone, morte – come disse San Giovanni Paolo II – per ‘la nefasta efficacia di un’ideologia’”.