Mea culpa

Sinodo 2018: mons. Bizzeti, “fare solenne richiesta di perdono ai giovani” per il mondo che abbiamo lasciato loro

“Abbiamo fallito lo scopo di preparare un mondo vivibile per i giovani, dove ci sia la possibilità per loro di esprimere i propri talenti”. Non ha usato mezzi termini mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico di Anatolia, nel fare e chiedere un “mea culpa” rispondendo ad una domanda: “Che mondo abbiamo creato per i giovani?”. “Quale organismo mondiale è così a contatto con i problemi della gente come la Chiesa cattolica?”, si è chiesto il presule durante il briefing di oggi – giorno di “vacanza” al Sinodo – in sala stampa vaticana. “Dobbiamo fare una solenne richiesta di perdono ai giovani, per aver creato un mondo dove i giovani fanno fatica a inserirsi”, la proposta all’inizio dell’ultima settimana di lavori dei 267 padri sinodali, che fin dall’inizio del terzo Sinodo convocato da Papa Francesco si sono trovati a confrontare “con problematiche enormi, alcune differenti e trasversali, che ci hanno messo in contatto con la nostra umanità, con le sue luci e le sue problematiche”. In particolare, per il vescovo della Turchia, occorre domandarsi “come mai i giovani di oggi crescono con l’impressione che nel mondo per loro non c’è tanto posto: abbiamo dato loro cose inutili e li abbiamo privati di tante possibilità”. “Come possiamo parlare di trasmissione della fede, in un mondo dove decine di migliaia di giovani trovano la loro vita già programmata, perché devono lottare per sopravvivere e scappare dai loro Paesi?”, la provocazione di Bizzeti, che ha lamentato come “spesso noi vescovi siamo incapaci di dare risposte. Tutti, però, abbiamo il cuore di pastori con il loro gregge”. Interpellato dai giornalisti sulla beatificazione di mons. Andrea Santoro, mons. Bizzeti ha risposto che “si sta andando avanti”, mentre per mons. Luigi Padovese “le cose sono un po’ più complicate, perché dopo di lui non c’è stato alcun vicario per cinque anni”. “Sono due assassinii completamente ingiustificati”, ha dichiarato comunque il vescovo.

Domani, ha ricordato Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, verrà illustrato in aula il progetto di Documento finale del Sinodo sui giovani, che verrà discusso fino a mercoledì, con la possibilità per i padri sinodali di presentare proposte di cambiamento, “come singoli e gruppi”. Giovedì 25 i padri andranno in pellegrinaggio percorrendo un tratto della Via Francigena fino a San Pietro, e venerdì ci sarà la Congregazione generale per l’elezione del prossimo Consiglio del Sinodo. Sabato 27, infine, il Documento finale sarà letto e votato punto per punto, con la maggioranza dei due terzi, prima della consegna al Santo Padre, “che valuterà cosa farne”. Domenica la Messa a conclusione del Sinodo dei giovani in piazza San Pietro.