Conferenza stampa
“Che cosa ho fatto, fatto male, che cosa avrei dovuto fare? Come proteggere innanzitutto i minori e, al tempo stesso, rispettare e sostenere coloro che si comportano in modo inappropriato nei loro confronti?”. Sono le domande che il vescovo d’Orléans, mons. Jacques Blaquart ha espresso oggi incontrando la stampa in relazione al suicidio di padre Pierre-Yves Fumery, 38 anni, sacerdote e parroco a Gien, trovato morto la mattina del 20 ottobre scorso. “Sono io stesso annientato, spezzato da ciò che è accaduto”, ha detto il vescovo che ha spiegato che il sacerdote, “molto attivo nell’evangelizzazione e vicino ai giovani”, avrebbe avuto un comportamento “inappropriato” con alcune adolescenti di 13-14 anni che cantavano nel coro. Il vescovo, secondo quanto riporta il quotidiano La Croix ha spiegato che a partire dal 7 settembre scorso erano in corso degli accertamenti, e che il vescovo stesso aveva chiesto al sacerdote di allontanarsi per qualche tempo” e di farsi aiutare. L’8 ottobre il sacerdote era tornato, il 15 ottobre gli era stato notificato che i fatti non implicavano procedimenti giudiziari, ma il 19 ottobre il sacerdote si è impiccato, lasciando due lettere in cui “chiedeva perdono a tutti”. “Ero regolarmente in contatto con lui per un mese, tramite sms, telefono ed e-mail”, ha detto il vescovo. “Mi sembrava che andasse”.