Missione

Papa Francesco: ai passionisti, “la Chiesa ha bisogno di ministri che parlino con tenerezza, ascoltino senza condannare e accolgano con misericordia”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Vi incoraggio a ad essere ministri di guarigione spirituale e di riconciliazione, tanto necessarie nel mondo di oggi, segnato da antiche e nuove piaghe”. È l’invito rivolto dal Papa ai partecipanti al 47° Capitolo generale della Congregazione della Passione di Gesù Cristo (Passionisti), in corso a Roma fino al 27 ottobre. “La vostra vicinanza alla gente, espressa tradizionalmente attraverso le missioni popolari, la direzione spirituale e il sacramento della Penitenza, è una testimonianza preziosa”, l’omaggio di Francesco, secondo il quale “la Chiesa ha bisogno di ministri che parlino con tenerezza, ascoltino senza condannare e accolgano con misericordia”. “La Chiesa oggi sente forte l’appello ad uscire fuori da sé stessa e andare alle periferie, sia geografiche sia esistenziali”, ha proseguito il Papa: “Il vostro impegno ad abbracciare le nuove frontiere della missione implica non soltanto l’andare in nuovi territori per portarvi il Vangelo, ma anche affrontare le nuove sfide del nostro tempo, come le migrazioni, il secolarismo e il mondo digitale. Ciò significa essere presenti in quelle situazioni dove la gente percepisce l’assenza di Dio, e cercare di stare vicino a coloro che, in qualsiasi modo o forma, stanno soffrendo”. “In quest’epoca di cambiamenti, che è piuttosto un cambiamento di epoca, siete chiamati ad essere attenti alla presenza e all’azione dello Spirito Santo, leggendo i segni dei tempi”, l’invito: “Situazioni nuove richiedono risposte nuove”. Ai Passionisti, il Papa ha raccomandato la “fedeltà creativa” al loro fondatore, San Paolo della Croce, per “rispondere ai bisogni della gente di oggi, rimanendo vicini al Cristo sofferente così da portare la sua presenza ad un mondo che soffre”. Poi Francesco ha citato gli altri “esempi di santità” della Congregazione dei Passionisti, tra cui san Gabriele dell’Addolorata, un giovane la cui gioiosa sequela di Cristo parla ancora ai giovani di oggi”. “La forza e la semplicità del vostro messaggio, che è l’amore di Dio rivelato sulla Croce, possono ancora parlare all’odierna società che ha imparato a non fidarsi più delle sole parole e a lasciarsi convincere solo dai fatti”, ha concluso il Papa: “Per molti giovani che sono alla ricerca di Dio, la Passione di Gesù può essere fonte di speranza e di coraggio, insegnando loro che ognuno è amato personalmente e fino alla fine”.