Verso la canonizzazione

Suor Nazaria Ignacia: mons. Bialasik (vescovo Oruro), “grande festa in Bolivia per la prima santa. Un’esistenza in strada tra i poveri”

“Anche se nacque in Spagna, consideriamo suor Nazaria Ignacia la prima santa boliviana. E’ una grande gioia e c’è un clima di grande festa in Bolivia e soprattutto a Oruro, dove la nuova santa trascorse la maggior parte della sua vita”. Lo spiega al Sir mons. Cristóbal Bialasik, vescovo di Oruro, la città che sorge a 3.700 metri di altitudine nella Bolivia centro-occidentale, in riferimento alla canonizzazione di suor Nazaria Ignacia March Mesa, fondatrice delle le Missionarie crociate della Chiesa. Il vescovo si trova già a Roma e si sta preparando alla cerimonia di domani assieme ai circa 300 pellegrini della sua diocesi che sono arrivati fin qui. “Ma si stanno aggiungendo molti boliviani, soprattutto originari di Oruro, che sono emigrati in Italia”, aggiunge. Domani, inoltre, “il vicario generale celebrerà una messa a Oruro in comunione con noi”. Mons. Bialasik traccia un breve profilo della nuova santa: “Ha trascorso la sua esistenza a Oruro, tra i poveri. Erano gli anni della guerra del Chaco, un tempo di grande sofferenza per il nostro territorio, tra l’altro ricco di risorse minerarie. Gli uomini di allora passarono direttamente dal duro lavoro in miniera all’andare in guerra. Suor Nazaria ha accudito quanti poteva, ha soccorso i bimbi e in particolare gli orfani, ha aiutato le donne, ha fatto risvegliare tutto il popolo di Oruro, partecipando strettamente anche alla vita della diocesi”.

Suor Nazaria è conosciuta anche per aver fondato il primo sindacato delle donne operaie nel suo Paese: “Gli uomini erano in guerra e le donne dovettero provvedere ai figli e, in molti casi, dovettero prendere il posto dei mariti. In questo contesto suor Nazaria ha avuto molta forza ed è riuscita a formare questa organizzazione, che ha poi continuato il suo cammino”. Come già molti hanno fatto notare, anche mons. Bialasik è convinto che in molti casi la nuova santa abbia “anticipato” alcuni tratti dello stile di evangelizzazione di Papa Francesco: “Quando arrivò in Bolivia, le suore se ne stavano perlopiù chiuse in convento. Lei, ancora prima di fondare la nuova congregazione, iniziò a uscire per le strade e lì si svolse la sua missione. Animava tutti ad andare sempre adelante, avanti, soprattutto i più poveri”.