Omelie

Papa Francesco: a Santa Marta, “se la preghiera non è coraggiosa non è cristiana”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Sempre, quando ci avviciniamo al Signore per chiedere qualcosa, si deve partire dalla fede e farlo nella fede”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa celebrata oggi a Santa Marta, in cui ha spiegato – riporta Vatican News – che la preghiera del cristiano deve essere coraggiosa, come quella del lebbroso o del paralitico: “Io ho fede che tu puoi guarirmi, io credo che tu puoi fare questo”, il punto di partenza della preghiera nella fede. Di qui la necessità di interrogarci sul nostro modo di pregare, che non deve essere mai da “pappagalli”, ha ammonito Francesco. Coraggio, allora, è la parola d’ordine della preghiera cristiana: “Coraggio per lottare per arrivare al Signore. Coraggio per avere fede, all’inizio: ‘Se tu vuoi puoi guarirmi. Se tu vuoi, io credo’. E coraggio per avvicinarmi al Signore, quando ci sono delle difficoltà. Quel coraggio… Tante volte, ci vuole pazienza e saper aspettare i tempi ma non mollare, andare sempre avanti. Ma se io con fede mi avvicino al Signore e dico: ‘Ma se tu vuoi, puoi darmi questa grazia’, e poi ma… siccome la grazia dopo tre giorni non è arrivata, un’altra cosa… e mi dimentico”. L’esempio citato è quello di Santa Monica, madre di Agostino, che ha pregato e “ha pianto tanto” per la conversione di suo figlio, ed è riuscita ad ottenerla. “Se la preghiera non è coraggiosa non è cristiana”, ha spiegato Francesco: bisogna avere coraggio “per sfidare il Signore”, coraggio per “mettersi in gioco”, anche se non si ottiene subito ciò che si chiede, perché nella preghiera “si gioca forte”. Il Signore ci ha detto: “Chiedete e vi sarà dato”, ha ricordato il Papa, secondo il quale “la preghiera cristiana nasce dalla fede in Gesù e va sempre con la fede oltre le difficoltà”.