Religione e società

Diocesi: Milano, via al Sinodo minore “Chiesa dalle genti”. Mons. Delpini, leggere la realtà e chiedersi dove lo spirito sta conducendo la nostra Chiesa

(Milano) “Non sappiamo a quale esito arriveremo, ma ci aspettiamo che questo percorso arricchisca la chiesa ambrosiana ad esempio della gioia della fede, che nostri fratelli venuti da altri continenti sono forse più capaci di esprimere di certi milanesi ‘antichi’. E allo stesso tempo ci auguriamo che i milanesi non si facciamo paralizzare dalle novità portate dalla globalizzazione e che non siano più timidi dei loro progenitori che nel primo secolo dell’anno mille seppero fondare un comune autonomo capace di sfidare il grande impero”. Mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, sollecitato dai giornalisti riflette sul contesto entro il quale si colloca il Sinodo minore “Chiesa della gente”, che prenderà avvio domenica 14 gennaio, Giornata delle migrazioni, con una celebrazione nella basilica di Sant’Ambrogio. “Il futuro che sta nascendo non lo conosciamo, ma la situazione che viviamo invia segnali macroscopici circa la composizione sempre più multietnica delle nostre comunità cristiane. Per questo mi è sembrato urgente, tra i tanti temi, iniziare proprio ad affrontare questo, attraverso un sinodo, il cui senso non è trovare ricette per risolvere dei problemi ma avviare una consultazione capillare”, per “cercare di rispondere” alle domande: “Come sarà il volto della Chiesa di domani? Quali cambiamenti saranno necessari per quanto riguarda il modo di vivere la testimonianza cristiana in un contesto demografico nuovo, all’interno anche di un modo diverso di vivere l’esperienza lavorativa?”.
Quindi l’arcivescovo puntualizza: “Non sarà un sinodo sui migranti, ma una rilettura su dove lo spirito di Dio sta conducendo questa Chiesa e su come essa deve cambiare perché tutti si sentano partecipi della stessa comunità”. Un Sinodo che intende inviare un messaggio anche alla società civile, alle istituzioni politiche oppure alla scuola? “Per certi aspetti la scuola è già molto avanti su questi temi – risponde Delpini al Sir – per la composizione multietnica delle classi. La scuola è un ambito in cui la presenza straniera ha messo di fronte a una realtà in cambiamento e le risposte sono arrivate grazie ad esempio all’impegno degli insegnanti”. Ma i cambiamenti dovuti all’immigrazione, e le risposte attese, toccano anche “tanti altri ambiti: pensiamo agli ospedali. Tutti si ammalano. Ecco, dobbiamo imparare da questi luoghi già fortemente toccati dalla multietnicità e la chiesa ha molto da imparare da essi”.