Cittadinanza

Ius soli: mons. Perego (Migrantes), “vittoria dell’incapacità di risolvere i problemi reali del Paese”

Il rinvio della legge sulla cittadinanza è una vittoria “dell’indecisione, una vittoria dell’incapacità di risolvere i problemi reali del Paese. Il diritto in questione non è un premio ma uno strumento fondamentale di integrazione”. A dirlo è mons. Gian Carlo Perego, direttore generale pro-tempore della Fondazione Migrantes e arcivescovo di Ferrara-Comacchio, in una nota dopo il rinvio del ddl sullo “ius soli”. “Dietro questo rinvio – aggiunge il presule – c’è la paura di affrontare un tema che certamente divide la società civile, che è, però, in democrazia un tema sul quale i politici non possono che essere responsabili. Si tratta di un provvedimento che riguarda poche migliaia di persone, ragazzi che hanno terminato gli studi, che giocano con i nostri ragazzi, partecipano alla vita delle città. Ci sono genitori che lavorano e sono dentro le nostre comunità. Rinviare ancora lo ‘ius soli’ significa non volere quella cittadinanza attiva dei migranti che è un tassello della democrazia. È questo l’aspetto più deludente di quanto annunciato dal premier Paolo Gentiloni”. Per il direttore generale pro-tempore di Migrantes, è “inconcepibile che su una legge così semplice ci siano state tante polemiche, che si parli addirittura di caduta del governo. Il rinvio non è che un segnale forte che dimostra la mancanza di coraggio su alcune scelte importanti per il futuro del nostro Paese. In un momento in cui tutti chiedono maggiore integrazione e meno discriminazione, questa battuta d’arresto – conclude – sull’estensione dello ‘ius soli’ invece non fermerà la fantomatica invasione, ma la reale integrazione”.